Come riconoscere il legno di carrubo

In questo articolo vediamo insieme come riconoscere il legno di carrubo.

 

In questi giorni in bottega stiamo restaurando un mobile puttosto interessante, si tratta di un tavolino da gioco di stile neoclassico, costruito nella seconda metà del 700.

In quell’epoca i giochi con le carte erano molto di moda e ogni residenza aveva tavolini di questo tipo. La caratteristica di questi tavoli è che chiusi possono essere appoggiati al muro come console mentre aperti possono ospitare anche quattro giocatori.

Il tavolino che stiamo restaurando ha, inoltre, la particolarità di essere intarsiato. Significa che la superficie è ricoperta da un lastroncino di legni diversi, accostati per creare forme geometriche e motivi decorativi.

I legni usati per creare questi intarsi sono molti: abbiamo il noce come base, filetti di acero e ebano, radica di pioppo, radica di olmo e…carrubo. Non è facile trovare il legno di carrubo negli intarsi dei mobili e si tratta di un legno con colori e caratteristiche particolari.

Vediamo adesso insieme come riconoscere il legno di carrubo.

Tavolino neoclassico.

Ecco il tavolino neoclassico che stiamo restaurando in questi giorni in bottega. Si tratta del tipico tavolino da gioco il cui coperchio si può richiudere e accostare al muro.

Tavolino neoclassico aperto.

Il coperchio del tavolino ruota su se stesso e si può aprire raddoppiando così le sue misure. Nota come la superficie del mobile sia tutta ricoperta di intarsi fatti con legni diversi.

Come riconoscere il legno di carrubo.

I legni utilizzati per decorare la superficie del mobile sono molti. Troviamo:  una base di legno di noce, filetti chiari di acero, scuri di ebano, radica di pioppo e carrubo dal tipico colore rosso.

Intarsio con legno di carrubo.

Il legno di carrubo è stato utilizzato per creare filetti sui piani ma anche per “disegnare” il nastro che corre lungo tutta la fascia del tavolino. Il nastro è un elemeno decorativo tipico dello stile neoclassico.

Legno di carrubo.

Una della caratteristiche del legno di carrubo è il contrasto tra la parte centrale del tronco (durame) di colore rosso e la parte più esterna (alburno) molto più chiara e di colore giallo.

Mobile lastronato con legno di carrubo.

Questo contrasto tra rosso scuro e giallo chiaro del legno di carrubo è sempre stato usato dagli ebanisi per decorare la superficie dei mobili. Qui sopra un bell’esempio di mobile Luigi XV.

Come riconoscere il legno di carrubo.

Questo invece è un mobile più antico, di epoca Luigi XIV, nota come il legno di carrubo a contatto della luce e dell’aria si ossida diventando di un bel colore rosso cupo.

Anche sul nostro tavolino il carrubo è stato usato alternando il colore chiaro dell’alburno con lo scuro del durame, per ottenere un bell’effetto decorativo sfruttando i colori naturali del legno.

Come riconoscere il legno di carrubo.

Ecco un bell’esempio di albero di carrubo, nota come il fusto dell’albero sia contorto. Questa caratteristica del fusto non consente di usare questo legno in grosse tavole ma in sottili lastroni. Qui trovi un approfondimeno su lastrone e piallaccio.

Frutti di carrubo.

I frutti del carrubo sono utilizzati soprattutto per l’alimentazione del bestiame, un tempo erano impiegati per la fermentazione e la produzione di alcool etilico. I frutti contengono semi scuri, tondeggiati e appiattiti, duri e omogenei in peso, detti “carati” poiché venivano utilizzati in passato come misura dell’oro.

In questo articolo abbiamo imparato a riconoscere il legno di carrubo e abbiamo visto in pratica come è stato usato dagli ebanisti del 700. In questi precedenti articoli scopri come riconoscere:

Se ami il restauro e ti piacerebbe imparare a riconoscere i legni e le radiche ti consiglio di seguire questo corso online.

I Corsi Online di Mestieri in corso sono una raccolta di video tutorial che ti mostrano il restauro e la decorazione del mobile a tutto tondo. Dalla preparazione dello stucco fino al riconoscimento di un mobile falso. Ti aiutano a imparare il restauro online al tuo ritmo: ti abboni per quanto tempo vuoi, impari ciò che ti serve, lo consulti quando e dove ti pare. Clicca qui per vedere il video di presentazione dei Corsi Online.

A presto con un nuovo articolo!

Il maestro Carlo

 

 

Le immagini di questo articolo sono tratte dai Corsi Online, dalla casa d’aste Cambi, da Etsy e da Valfrutta che ringraziamo.

 

 

Iscriviti
alla newsletter

Vorresti restaurare il tuo primo mobile ma non sai da che parte iniziare? Oppure hai già restaurato qualcosa, sei soddisfatto, ma hai ancora mille dubbi. Ora sei nel posto giusto!

Iscriviti per ricevere subito il corso gratuito «I 7 pilastri del restauro»

> Iscrivendoti accetti la nostra Privacy Policy

> Se non ti arriva la mail controlla anche lo spam e le schede Promozioni e Aggiornamenti di Gmail.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su
Facebook
Pinterest
Twitter
Author picture

Mi chiamo Carlo Ferrari e da oltre 20 anni mi occupo di restauro e antiquariato.

Un giorno ho deciso di fare della mia passione il lavoro del mio futuro. Un hobby, una passione proprio come te.

Oggi posso dire di essere un restauratore affermato, ho molti clienti privati, lavoro per istituzioni e per alcuni grandi antiquari.

Restiamo in contatto?

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti di Mestieri in Corso.

Al momento dell’iscrizione riceverai il videocorso “I 7 pilastri del restauro”: sette rapidi video dove trovi l’essenziale per non sbagliare il tuo restauro, oppure per trovare il coraggio di iniziare. 

Entra in bottega e mettiti al mio fianco!