Le resine naturali hanno sempre fatto parte della vita dell’uomo, fin da tempi antichissimi. Usate come rimedi curativi per sanare ferite, come pigmenti per dipingere corpi e pareti, come mastici per incollare lance e frecce.
Se guardiamo alla storia dell’uomo le resine naturali hanno accompagnato l’umanità per millenni fino al’inizio del secolo scorso. Solo allora infatti la chimica di sintesi le ha sostituite con prodotti meno rari da trovare e quindi meno costosi e sempre disponibili: le medicine, i colori in tubetto, le colle sintetiche, la plastica e la lista potrebbe proseguire all’infinito.
L’uomo ha continuato ad usare le resine naturali in pochi ambiti: l’arte, la liuteria, il restauro dei mobili, la cura e la salute del corpo con un approccio olistico e la magia…
Nel restauro del mobile io uso molte resine naturali. Principalmente la gommalacca, una resina di origine animale che arriva dall’India con cui preparo la vernice per lucidare i mobili antichi. La ricetta la trovi qui. Ma nella mia bottega uso anche altre resine…
L’elemi, la copale e la sandracca sono le resine naturali più usate nella fabbricazione delle vernici che chiamiamo poliresinose. Qui trovi un articolo di approfondimento.
Questa invece è la mia resina preferita: il benzoino. Il benzoino ci aiuta a fare lucidature più dure e brillanti. Io lo uso con la gommalacca a tampone, sia messo nella vernice che da solo durante la brillantatura.
La ricetta del benzoino è molto semplice. Sciolgo 50 grammi di lacrima di Benzoino in un litro di alcool a 99,9°. Filtro e lo aggiungo alla gommalacca, il benzoino ha un buonissimo profumo e il mobile lucidato con questa vernice lo mantiene per molto tempo. Questa resina è usata infatti anche in profumeria.
Un’altra resina che amo molto è il Sangue di drago. Il sangue di drago è ricavata da alcune palme della famiglia delle Dracene e da altre palme che crescono nelle Indie Orientali, Sri Lanka, America e Canarie.
Si tratta quindi di una resina naturale di origine vegetale che uso come colorante. La aggiungiamo infatti alla vernice di gommalacca alla quale dona una dominante rossa molto calda. Questa resina viene usata ancora oggi per riti magici legati all’amore…
Maciniamo la resina in un mortaio e la riduciamo in polvere finissima. Questo pigmento lo aggiungiamo all’alcool. Io metto 20 grammi di pigmento in 200 ml di alcool e uso poi quest’alcool per colorare la vernice.
Il sangue di drago aggiunge al legno una nota di colore rossa e calda. La usiamo durante lucidatura quando il colore del mobile è troppo “giallo” oppure ha una dominante troppo ” fredda”.
I mobili antichi devono avere sempre una dominante “calda”. Questo colore caldo è il risultato dell’ossidazione naturale dei legni antichi, come puoi notare nel cassettone “maggiolino” qui sopra. In questo mio corso impari a riconoscere i mobili vecchi e antichi, in stile e falsi.
Nota in questo particolare come sono caldi i colori. Il noce, il ciliegio e l’acero che compongono l’intarsio sulla superficie hanno perso il colore freddo del legno nuovo per prendere il classico colore “caldo” di cui abbiamo parlato.
La parte nera dell’intarsio invece non è ebano ma una pastiglia nera realizzata con colla animale, gesso e nerofumo. Impari a riconoscere i legni usati nella costruzione dei mobili antichi in questo corso online.
Se ami il restauro e la storia del mobile antico iscriviti ai Corsi Online di Mestierincorso.it. I corsi ti aiutano a imparare il restauro al tuo ritmo: ti abboni per quanto tempo vuoi, impari ciò che ti serve, lo consulti quando e dove ti pare.
A presto
Il maestro Carlo