In questo articolo vediamo insieme come uso il Paraloid per consolidare il legno nel restauro di un mobile.
Come consolidare il legno con il Paraloid è una delle domande che ricevo spesso durante i miei corsi in bottega e online.
Il nome esatto di questa resina è Paraloid B72 ed è in uso dagli anni 50 nel restauro di opere d’arte. Si tratta di una resina acrilica ed è usata dai restauratori di mobili per consolidare il legno quando l’umidità o i tarli hanno compromesso completamente la sua compattezza e forza meccanica.
Il Paraloid si usa anche nel restauro della pietra e dei metalli.
Ti mostro come ho usato io recentemente il Paraloid nel restauro delle gambe di un bel cassettoncino in stile settecentesco emiliano lastronato con noce, acero e ulivo.
Le gambe sono completamente mangiate dal tarlo e sono state tranciate di netto durante un trasloco del mobile. Ho deciso di non sostituire le gambe ma di recuperare quelle originali consolidando il legno.
Le gambe erano state riattaccate al corpo del cassettone usando squadrette e piastrine di metallo avvitate con viti a stella. Un lavoro fatto di fretta e ben lontano da un vero restauro del mobile.
Oltre alle viti erano stati usati anche dei chiodi. I chiodi nel restauro del mobile non si usano mai perchè tendono e rompere il legno e non fanno tenuta. Anche le viti le usiamo raramente e solo in restauri particolari.
Come hai visto nelle immagini precedenti il legno è stato completamente mangiato dal tarlo fino a diventare una spugna. Per consolidare il legno e per poterlo poi incollare usiamo il Paraloid che si presenta in piccoli pellets trasparenti.
Il Paraloid si scioglie in molti solventi, io in genere uso l’acetone o il diluente nitro. Il solvente penetra nel legno “portandosi” con sé la resina disciolta che, quando evapora, rimane nel legno consolidandolo.
La percentuale di Paraloid che metto io nel solvente è del 3%, significa mettere 30 grammi di resina in un litro di solvente. Io preparo il Paraloid di volta in volta quando mi serve. Per questo lavoro ne sto preparando mezzo litro.
Un trucco per sciogliere bene e velocemente la resina nel solvente è di agitare il Paraloid che si deposita sul fondo, per impedire che si formi un grumo di resina. Per agitarlo io uso anche una bacchetta di legno.
Il legno ammalorato si può impregnare in molti modi, anche per immersione. Io sto consolidando con spennellature ripetute perchè il legno “si beve” velocemente il solvente facendolo penetrare in profondità.
Spennello anche la gamba e non mi limito alla parte che andrà incollata ma passo il pennello su tutta la superficie, sfruttando i fori del tarlo, per far penetrare bene la resina. Lascio asciugare un giorno tra una spennellata e l’altra.
Ripeto la spennellatura per alcuni giorni finché il legno non riprende la sua consistenza. Nell’immagine vedi che con uno scalpello sto verificando l’effettiva durezza del legno prima dell’incollaggio.
Ecco come si presenta il cassettone mentre incollo i suoi piedi. Per questo tipo di incollaggio uso sempre la colla a caldo facendola penetrare bene nei due monconi da incollare.
Oltre alla colla ho costruito anche dei piccoli “gatelli” che mi servono come rinforzo e che mi consentono di “collegare” le gambe con il fondo del mobile.
Anche in caso di futuri trascinamenti sul pavimento sono sicuro che le gambe faranno tenuta. Sull’uso dei “gatelli” leggi qui un approfondimento.
Ti ho mostrato in questo caso studio come ho usato il Paraloid per consolidare il legno.
Se ami il restauro e l’artigianato puoi seguirmi nei miei corsi online dove mostro decine di questi casi.
Oppure puoi acquistare il mio Prontuario del restauratore o venirmi a trovare in laboratorio a Milano per un corso dal vivo di restauro, falegnameria o decorazione.
A presto!
Il maestro Carlo