Come usare la colla a caldo nel restauro

Come usare la colla a caldo nel restauro del mobile è una delle domande che ricevo più di frequente.

Nel restauro del mobile usiamo molti tipi di colle. Alcune sono naturali altre sono sintetiche. La colla sintetica più conosciuta è la colla vinilica conosciuta spesso con il nome commerciale di Vinavil.

In un precedente post ti ho mostrato come uso il Vinavil per incollare il piallaccio e ho ricevuto commenti negativi su alcuni social. In pratica mi veniva contestato l’uso di una colla vinilica nel restauro del mobile.

La colla vinilica

Ho già spiegato molte volte con quale criterio scelgo la colla da usare durante un restauro. Questa scelta la faccio in fase di progetto di restauro, quando decidiamo come restaurare il nostro mobile, quali interventi fare, quali materiali usare. Qui trovi 7 consigli per non sbagliare restauro.

Il cassettone sul quale ho usato la colla vinilica è un mobile degli anni 40 del 900, senza nessun valore antiquariale, che stiamo recuperando in patina e che ha un solo problema: si stacca l’impiallacciatura del coperchio.

La valutazione è stata quindi di usare una colla vinilica che ci consentisse di effettuare un restauro valido mantenendo l’intervento entro limiti di spesa per il cliente. Spesso scelgo di usare la colla vinilica su mobili del 900 senza valore antiquariale proprio per contenere i costi del restauro.

La colla vinilica è sempre pronta, non va mai a male come la colla a caldo e si può usare per tutti i tipi di incollaggio ad una temperatura superiore ai dieci gradi. La colla a caldo invece per incollare bene ha bisogno di alcune condizioni particolari: ambiente caldo, i pezzi da incollare devono essere caldi, colla calda al punto giusto e diluita correttamente.

Consiglio spesso ai miei allievi di avvicinarsi al mondo del restauro usando la colla vinilica (molto facile da usare) per poi passare all’uso della colla a caldo.

La colla a caldo

Nel restauro usiamo anche colle animali. Si tratta di colle naturali usate da sempre nella falegnameria, si chiamano colle a caldo perchè si usano sciolte in acqua e riscaldate a bagnomaria. Le colle animali che uso io nel mio laboratorio sono due: colla di bovino e colla di coniglio. In questo articolo puoi leggere le loro caratteristiche, come si usano e la ricetta che uso io in laboratorio.

Oggi ti mostro come uso la colla a caldo quando il restauro è sul coperchio di un mobile veramente antico. Si tratta di un cassettone bergamasco del 600 che aveva problemi di lastronatura sollevata sul coperchio e sui cassetti. La lastronatura sul coperchio è limitata ai filetti che lo decorano e che sono inseriti “a buio” nel legno massello.

Come vedi la colla a caldo è stata sciolta a bagnomaria ed è nel vasetto di vetro dentro al pentolino in ghisa. In primo piano vedi il lastrone dei filetti sollevato.

Dopo aver incollato i filetti con la colla a caldo non usiamo chiodini o graffette per stringere, come ti ho mostrato qui, ma morsetti.

Anche i cassetti con le formelle intarsiate avevano il lastrone sollevato. In primo piano vedi una prova di pulitura della superficie.

La colla a caldo non è stata usata solo per incollare il lastrone sollevato ma anche sulla schiena per consolidare il legno, incollare la sverza e integrare le lacune.

Questo è lo stucco di legno che uso per integrare la lacune sui fondi e le schiene dei mobili antichi. Lo preparo mescolando polvere fine di legno con colla a caldo.

Ecco come si presenta la schiena incollata e ricostruita. Puoi scegliere tu se ricostruire completamente o lasciare leggere calature che indicano il restauro eseguito.

Ecco come si presenta il cassettone restaurato. Il mobile è stato pulito e mantenuto in patina, le parti integrate sono state fatte con materiali coevi. Le colle usate sono colle naturali, le stesse usate nella costruzione del mobile. Il mobile è stato finito con un encaustico di cere. Qui trovi la ricetta dell’encaustico.

Scopri tutti i passi per un corretto restauro del mobile sul Prontuario del restauratore. Se desideri imparare a lucidare a gommalacca vieni ai miei corsi dal vivo che tengo in laboratorio a Milano o segui uno dei miei corsi online dove trovi anche il mio video corso “La lucidatura a gommalacca” .

Il maestro Carlo

 

Iscriviti
alla newsletter

Vorresti restaurare il tuo primo mobile ma non sai da che parte iniziare? Oppure hai già restaurato qualcosa, sei soddisfatto, ma hai ancora mille dubbi. Ora sei nel posto giusto!

Iscriviti per ricevere subito il corso gratuito «I 7 pilastri del restauro»

> Iscrivendoti accetti la nostra Privacy Policy

> Se non ti arriva la mail controlla anche lo spam e le schede Promozioni e Aggiornamenti di Gmail.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su
Facebook
Pinterest
Twitter
Author picture

Mi chiamo Carlo Ferrari e da oltre 20 anni mi occupo di restauro e antiquariato.

Un giorno ho deciso di fare della mia passione il lavoro del mio futuro. Un hobby, una passione proprio come te.

Oggi posso dire di essere un restauratore affermato, ho molti clienti privati, lavoro per istituzioni e per alcuni grandi antiquari.

Restiamo in contatto?

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti di Mestieri in Corso.

Al momento dell’iscrizione riceverai il videocorso “I 7 pilastri del restauro”: sette rapidi video dove trovi l’essenziale per non sbagliare il tuo restauro, oppure per trovare il coraggio di iniziare. 

Entra in bottega e mettiti al mio fianco!