Colle naturali per il restauro: una vecchia ricetta del mio maestro

Le colle naturali sono usate da sempre nella falegnameria e nel restauro. Vediamo insieme come preparare una buona colla con una vecchia ricetta.

 

Mentre in  falegnameria le colle naturali non sono praticamente più usate, dal dopoguerra infatti le colle viniliche, e più in generale le colle sintetiche, le hanno sostituite completamente, nel restauro dei mobili le usiamo ancora.

Usiamo le colle naturali nel restauro e nella liuteria perché le colle sintetiche,  pur avendo eccezionali qualità, non hanno una caratteristica molto importante: la reversibilità.

Reversibile significa che se facciamo un incollaggio con una colla naturale possiamo sempre staccarlo e rifarlo. Basta infatti bagnare la colla con alcool etilico per scioglierla e scollare il pezzo. E’ il sistema che usiamo anche per smontare i vecchi mobili in fase di restauro.

Una vecchia ricetta.

Nella mia bottega di restauro uso due colle naturali: la colla di coniglio, chiamata anche colla lapin, e la colla di bovino chiamata anche “colla a caldo”, “colla forte”, “colla garavella” oppure “colla cervione”.

Un buon collante si ottiene mescolando le due colle naturali e la ricetta che uso mi è stata tramandata dal mio maestro:

  • 80% di colla di bovino
  • 20% di colla di coniglio
  • acqua quanto basta

Vediamo insieme come si prepara:

colle naturali e colle sintetiche sul mio banco da falegname.

Sul mio banco da falegname tengo sempre tutti i tipi di colla che uso: la colla vinilica (qui puoi leggere un approfondimento), la colla di bovino e la colla di coniglio.

Colla di bovino per restauro

La colla di bovino si presenta in perle ed è un colla molto forte. Viene usata da sempre in falegnameria, pensa che la struttura in legno dei primi aeroplani era incollata con questa colla…

Colla di coniglio per restauro

La colla di coniglio si presenta in polvere o in fogli. E’ una colla più delicata e meno forte della colla in perle ed è usata da sempre dai doratori per l’ammanitura.

Colla di coniglio

In un vasetto di vetro mescoliamo le due colle in proporzione. Mettiamo l’80% di colla in perle e il 20% di colla di coniglio. Non sempre usiamo la bilancia, in genere le proporzioni le facciamo a occhio.

colle naturali più acqua.

Alle colle aggiungiamo l’acqua quanto basta per coprirle e le lasciamo riposare per una notte. In questo modo le colle si impregnano d’acqua e formano una gelatina.

mescolo la colla naturale sul fornello.

Mettiamo il vasetto sul fornello elettrico a bagnomaria. Io uso un pentolino di ghisa ma non è necessario, per anni ho usato un vecchio pentolino di mia nonna.

Come deve presentarsi la colla naturale.

Mescoliamo per facilitare lo scioglimento della colla, l’acqua nel pentolino deve essere molto calda ma non deve mai bollire. Se la colla è troppo densa aggiungiamo acqua.

le colle naturali nel restauro.

Ecco un esempio pratico di come uso questa colla. Il lastrone di questo cassettone era tutto staccato, per restaurarlo l’ho sollevato e incollato con la colla naturale.

Sega giapponese.

La cornice del coperchio del cassettone è costruita con “legno di testa”, si tratta di una tecnica di lavoro difficile e veniva usata su mobili di qualità. La cornice si era tutta fessurata.

Restauro di un cassettone con colle naturali.

Ho pulito tutte le fessure con una sega giapponese dalla lama sottile e anzichè riempirle con dello stucco di gesso ho preferito compensare la calatura con piallaccio di noce.

Lo stucco di legno e colla a caldo.

Con la colla naturale e la polvere di legno ho preparato uno stucco di legno. Questo stucco è ottimo per riempire calature, ricostruire lacune e consolidare parti ammalorate, come ti mostro anche in questo corso online.

Incollare i piedi di un cassettone.

Dopo aver consolidato le gambe del cassettone e averle incollate, ho compensato le calature e integrato le lacune con lo stucco di legno. In questo articolo ti mostro come ho consolidato queste gambe con una resina sintetica.

Ti ho mostrato come preparare una buona colla naturale seguendo una vecchia ricetta e ti ho mostrato tre casi in cui la uso nel restauro del mobile antico.

Se ami il restauro e l’artigianato puoi seguirmi nei miei corsi online dove puoi vedere decine di questi casi studio.

Oppure puoi acquistare il mio Prontuario del restauratore o venirmi a trovare in bottega a Milano per un corso dal vivo di restauro, falegnameria o decorazione.

A presto!

Il maestro Carlo

 

 

 

 

Iscriviti
alla newsletter

Vorresti restaurare il tuo primo mobile ma non sai da che parte iniziare? Oppure hai già restaurato qualcosa, sei soddisfatto, ma hai ancora mille dubbi. Ora sei nel posto giusto!

Iscriviti per ricevere subito il corso gratuito «I 7 pilastri del restauro»

> Iscrivendoti accetti la nostra Privacy Policy

> Se non ti arriva la mail controlla anche lo spam e le schede Promozioni e Aggiornamenti di Gmail.

Ti è piaciuto questo articolo? Condividilo su
Facebook
Pinterest
Twitter
Author picture

Mi chiamo Carlo Ferrari e da oltre 20 anni mi occupo di restauro e antiquariato.

Un giorno ho deciso di fare della mia passione il lavoro del mio futuro. Un hobby, una passione proprio come te.

Oggi posso dire di essere un restauratore affermato, ho molti clienti privati, lavoro per istituzioni e per alcuni grandi antiquari.

Restiamo in contatto?

Iscriviti alla newsletter per ricevere tutti gli aggiornamenti di Mestieri in Corso.

Al momento dell’iscrizione riceverai il videocorso “I 7 pilastri del restauro”: sette rapidi video dove trovi l’essenziale per non sbagliare il tuo restauro, oppure per trovare il coraggio di iniziare. 

Entra in bottega e mettiti al mio fianco!