Vernice o pittura per il legno: conosci la differenza tra vernice e pittura? Molto spesso questi due termini vengono usati come sinonimi ma non è corretto. Nell’ultimo Manuale di restauro che ho appena pubblicato ne parlo e mostro come usare sia le vernici che le pitture. Ma facciamo subito chiarezza:
La vernice
La vernice è un materiale che steso su una superficie la isola e la protegge. Le vernici si dividono in naturali e sintetiche. Le vernici sintetiche possono essere a solvente oppure all’acqua. Significa che le resine che formano la vernice sono sciolte in solvente oppure in acqua. Le vernici all’acqua pur non essendo naturali sono meno inquinanti e più comode da usare e hanno un minore impatto sull’ambiente ed hanno soppiantato negli ultimi anni le vernici a solvente.
Le vernici naturali sono composte da oli, solventi e resine di origine vegetale o animale. Nel restauro dei mobili antichi usiamo la vernice di gommalacca. La gommalacca è una resina di origine animale che si presenta in scaglie di colore ambrato. Sciogliamo la resina in alcool etilico a 99,9° e otteniamo una vernice perfetta per i mobili vecchi e antichi. La gommalacca è la vernice usata fin dal 700 e tuttora usata dai restauratori. la ricetta base per la preparazione della gommalacca è di 200 grammi di scaglie in un litro di alcool etilico a 99,9°.
La pittura
La pittura invece ha una formulazione molto diversa. Mentre le vernici sono trasparenti o leggermente colorate e lasciano in mostra le venature del legno le pitture contengono, oltre alle resine, anche un pigmento che copre la venatura del legno. Anche le pitture si dividono in naturali o sintetiche. Le pitture naturali sono a base di calce, caseina o albumina. Le pitture naturali sono tornate di moda in questi anni sia per la decorazione del mobile che per la decorazione dei muri.
Le pitture sintetiche, come le vernici, si diluiscono con un solvente sintetico oppure con acqua”. Le pitture a solvente in genere sono chiamate smalti e possono essere lucidi, opachi o satinati. La pittura che usiamo noi per il decoro del mobile nei nostri corsi di tecnica shabby o di falegnameria pratica e creativa è una idropittura lavabile. L’idropittura è composta dai pigmenti che le conferiscono il colore, dagli inerti che conferiscono coprenza e da una resina acrilica che ha la funzione di tenere insieme i vari componenti e di fissarli al muro o alla superficie che vogliamo decorare.
Le idropitture le possiamo colorare fino ad ottenere il colore desiderato usando pigmenti come terre o ossidi oppure i colori concentrati che trovi nei Brico o in colorificio. Sono i colori che hanno sempre usato gli imbianchini. Se ami le vernici naturali non tossiche nel manuale ti mostro passo dopo passo come si prepara la vernice di gommalacca. Ti mostro anche come si stende e come si passa la cera per ottenere una finitura opaca e morbida.
Il manuale
Se invece ami il decoro del mobile con pitture colorate nel manuale ti mostro come decorare la base di un tavolo con una idropittura acrilica. Il piano del tavolo invece, che deve sopportare una maggiore abrasione lo finiamo con un trasparente sintetico opaco. Unendo così nello stesso mobile colore e legno opaco di gran moda adesso come ti mostro in questo articolo.
Ma nel Manuale di restauro per shabbine creative non parlo solo di vernici e pitture e ti mostro tutti i passaggi per un buon restauro del mobile. I vari capitoli documentano l’analisi del mobile e il progetto di restauro, la sverniciatura e l’antitarlo, la stuccatura e la carteggiatura fino alla verniciatura finale del mobile. Sarà come essere al mio fianco in laboratorio. Se sei un restauratore esperto questo manuale non ti interessa e ti consiglio altri miei manuali e corsi online. Ma se sei un appassionato/a di restauro e sei alle prime armi questo manuale potrebbe fare per te anche se non ti consideri una “shabbina creativa”.
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Il maestro Carlo