Come restaurare una macchina da cucire

Il restauro di una macchina da cucire è un passo a cui tutti noi restauratori, hobbysti o professionisti, prima o poi siamo chiamati a fare. Ai miei allievi dell’Accademia del restauro infatti dico spesso “Tutti abbiamo cominciato con una macchina da cucire”. Io stesso molti anni fa ho restaurato la vecchia Singer di mia mamma. Si tratta di un restauro molto interessante anche se non sono mobili antichi o di particolare valore. Il motivo che rende interessante questo restauro è la diversità dei materiali con cui abbiamo a che fare. Restaurare una macchina da cucire comporta infatti:

  • il restauro della base in metallo
  • il restauro del piano di lavoro in legno
  • il restauro della parte esterna della macchina

Prendo spunto dal restauro di una macchina da cucire Singer degli anni 20 che ha appena fatto Erik, un mio allievo dell’Accademia del restauro, per mostrarti alcuni passaggi interessanti:

Il restauro della base in metallo

Spesso le vecchie macchine da cucire arrivano nel nostro laboratorio in condizioni pessime dopo anni di abbandono. La parte in ghisa che regge il piano di lavoro della macchina è arrugginita oppure è stata ridipinta. Togliamo le vecchie vernici e la ruggine con una spazzola di metallo a mano o con il trapano. Durante questa operazione indossiamo sempre i guanti e gli occhiali di protezione. Dopo aver rimosso tutta a ruggine dobbiamo decidere come verniciare la ghisa. Possiamo passare semplicemente una mano di gommalacca a pennello oppure verniciare la ghisa con una vernice protettiva a base di grafite. La vernice a base di grafite è una vecchia vernice usata da sempre per proteggere il metallo. Erik ha scelto di riverniciare la base con vernice nera opaca e di mettere in risalto le scritte con della vernice color oro. Un lavoro di grande pazienza!

Il restauro del piano in legno

Il piano di lavoro delle macchine da cucire, di norma, è costruito con una struttura di legno massello ricoperta con un piallaccio di noce. Facciamo sempre un buon trattamento antitarlo con un prodotto a base di Permetrina, spennellando abbondantemente il legno e chiudendolo in un sacco di plastica per una ventina di giorni. Qui vedi un video sul trattamento antitarlo. Spesso il piallaccio è molto rovinato e in questi casi si sostituisce completamente. A volte però il piallaccio presenta solo delle bolle oppure degli strappi. In questi casi incolliamo le bolle e integriamo le lacune con dei “tasselli” di piallaccio nuovo. Nell’immagine vedi una integrazione del piallaccio fatta da Erik. Per nascondere questi inserti li coloriamo con dell’anilina arancio prima di passare il mordente su tutta la superficie. Dopo il colore lucidiamo il piano con gommalacca. Scegli tu, in accordo con il cliente quanto lucidare il piano e finiscilo con della cera per mobili. Qui trovi la ricetta per una buona cera per mobili.

Il restauro della parte esterna della macchina

Il restauro della pare esterna della macchina da cucire è molto delicato. Le macchine sono state verniciate a suo tempo con della vernice nera lucida. Sulla vernice sono state applicate delle decalcomanie dorate. Nel restauro dovremo rimuovere macchie e ruggine senza rovinare le decalcomanie. Se la macchina è in buone condizioni possiamo semplicememte pulirla dalla polvere con una straccio umido. Spesso la macchina però è unta per via dell’olio usato per farla funzionare. In questo caso la puliamo con del solvente come l’acquaragia facendo attenzione alle decalcomanie. Possiamo finire la superficie con dvernice di gommalacca stesa a tampone. A volte però la macchina è rovinata dalla ruggine. Un buon modo per rimuovere la ruggine è usare un olio antiruggine del tipo Owatrol. Si tratta di un olio che ti permette di rimuovere sporco e ruggine e di consolidarla. Le parti dove la ruggine ha rovinato la verniciatura possono essere integrate con una vernice nera lucida stesa con un pennellino.

Come vedi il restauro di una macchina da cucire è articolato e interessante e ci consente di lavorare su più materiali come la ghisa, il legno e le vecchie verniciature. Erik ha fatto un ottimo lavoro ed ha ricevuto i complimenti di tutti gli iscritti all’Accademia del restauro.

Ecco come Erik racconta la sua esperienza in Accademia:

” Mi chiamo Erik, fin da bambino ho sempre avuto la passione per la falegnameria e per la lavorazione del legno. Per vari motivi ho scelto di fare un’altro mestiere, che svolgo con passione da trent’ anni: il muratore! Tempo fa mi è stata data una vecchia radio a valvole del 1951 semidistrutta, nel tempo libero ho fatto tutti i lavori di falegnameria e piano piano ha ripreso la sua forma originale. E’ ora della verniciatura e volevo rifarla come la sua originale cioè a gommalacca. Inizio ad informarmi in rete e vedo l’Accademia del restauro del maestro Carlo, incuriosito dal suo Prontuario del restauratore, lo compro e dopo averlo letto provo la lucidatura a tampone. Soddisfatto del mio lavoro, il 22 aprile 2014 mi iscrivo all’ Accademia ed inizio il mio viaggio con il maestro Carlo ed i miei colleghi. Una volta al mese facciamo una teleconferenza che parla della storia del mobile, del restauro o di antiquariato. Dopo circa un’anno mi sono iscritto anche al Master per approfondire la storia del mobile e sono rimasto molto soddisfatto. Ora faccio alcuni lavori di restauro per amici e parenti, se ho qualche dubbio o mi trovo in difficoltà con lo svolgimento del lavoro, con il supporto del maestro Carlo e del forum raggiungo la meta. Solo una cosa voglio dirti Carlo: Grazie per la passione che mi hai trasmesso! Erik Furlan

 

Grazie a Erik per la disponibilità delle foto e per la testimonianza. Buon Restauro!

Il maestro Carlo

 

 

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Mi chiamo Carlo Ferrari e da oltre 20 anni mi occupo di restauro e antiquariato.

Un giorno ho deciso di fare della mia passione il lavoro del mio futuro. Un hobby, una passione proprio come te.

Oggi posso dire di essere un restauratore affermato, ho molti clienti privati, lavoro per istituzioni e per alcuni grandi antiquari.

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