Come lucidare un tavolo di acero con gommalacca a tampone è un buon esempio di come recuperare un mobile rovinato da un cattivo restauro. Il tavolo di cui parliamo in questo articolo infatti era stato rovinato da un restauro precedente. La lucidatura era stata fatta a pennello con una vernice sintetica. Sandro, il proprietario del tavolo, appassionato di restauro e antiquariato si è rivolto a me con una duplice richiesta: restaurare il suo tavolo e approfondire la lucidatura a gommalacca con brillantatura a benzoino. Il corso personalizzato di lucidatura che tengo nel mio laboratorio di Milano è nato per rispondere a queste due domande. E’ possibile infatti approfondire la lucidatura a gommalacca a tampone lucidando un proprio mobile.
Il restauro del tavolo
Il restauro inizia sempre con un’analisi del mobile e un progetto di restauro. Si tratta di un bel tavolo di noce con il coperchio lastronato con acero intarsiato con noce scuro. Il contrasto tra legni chiari e intarsi scuri rimanda allo stile Carlo X dei primi anni dell’800. Insieme a Sandro abbiamo deciso di recuperare la base del tavolo salvando la sua patina originale, limitandoci a sverniciare e rilucidare il coperchio. Sandro ha sverniciato il coperchio del tavolo e lo ha portato in laboratorio per la rilucidatura. E’ così iniziato il corso personalizzato di lucidatura.
La stuccatura e il colore
Per prima cosa abbiamo preparato il legno a ricevere il colore e la gommalacca in maniera uniforme con una stuccatura adeguata. Sandro ha preparato lo stucco di gesso utilizzando il gesso di Bologna e colorandolo con le terre, poi ha stuccato la superficie. Una carteggiatura con la carta abrasiva stearata ha consentito di togliere lo stucco senza rovinare il legno e siamo passati al colore. Diamo il colore al mobile per ridare alla superficie, che è stata sverniciata e carteggiata, il colore “caldo” del legno antico. In questo caso procediamo con attenzione per non colorare eccessivamente il legno. Sarà sempre possibile infatti correggere il colore anche durante la lucidatura.
La lucidatura a gommmalacca
Il tavolo è stato rilucidato a gommalacca. La vernice di gommalacca non si presta ad essere usata con il pennello ma deve essere “tirata” a tampone. Sandro aveva già una certa dimestichezza con la lucidatura e il corso è servito a fare chiarezza su alcuni punti “delicati” della lucidatura. Vedere il maestro mentre lucida consente all’allievo di apprendere la tecnica molto velocemente evitando gli errori più comuni. Proprio come accadeva nelle botteghe di una volta. Sandro ha lucidato il suo tavolo e passata dopo passata ha imparato a far penetrare la gommalacca nel poro del legno senza farla fermare in superficie. La gommalacca nel poro del legno consente alla luce di penetrare in profondità mettendo in risalto le venature e le marezzature.
La finitura a benzoino
Mentre lucidavamo il tavolo di acero ci siamo resi conto che il colore dato alla superficie era troppo chiaro. Abbiamo così corretto il colore durante la lucidatura usando dell’anilina. Avremmo potuto usare anche il sangue di drago come ti spiego in questo articolo. Uno dei tanti segreti della lucidatura a gommalacca a tampone è proprio saper controllare sia il colore che il tipo di lucidatura del mobile. Durante l’oliatura abbiamo continuato la correzione del colore che deve avvenire lentamente, passata dopo passata. Il tavolo è stato finito da Sandro in maniera autonoma con una brillantatura a benzoino. Il benzoino è una resina naturale che ci consente di ottenere finiture brillanti e dure. Ideali proprio per le superfici dei tavoli. Complimenti a Sandro per la sua lucidatura e brillantatura!
Se ti interessa la lucidatura a gommalacca a tampone hai molti modi per approfondire l’argomento. Trovi questa tecnica descritta passo dopo passo nel Prontuario del restauratore. Puoi vedere come si lucida con il DVD “La lucidatura a gommalacca” . Se invece preferisci i corsi dal vivo impari la lucidatura al corso base di restauro e la puoi approfondire al corso personalizzato di lucidatura.
Il maestro Carlo