Antonio mi chiede:
<< Carlo cosa ne pensi dei prodotti antitarlo a base acquosa? La mia ferramenta non tiene più il vecchio antitarlo che ho sempre usato….>>
Ciao Antonio,
prima di parlare di tarlo e di trattamento antitarlo dobbiamo parlare del tarlo, di come passi la maggior parte della sua vita allo stato larvale e di come queste larve rovinano i nostri mobili antichi. Una cosa di cui si parla poco sono i parassiti dei tarli stessi che possono essere pericolosi per gli animali e per l’uomo. Ma vediamo insieme la video-risposta cliccando il bottone Play:
Come fare un trattamento antitarlo?
Rispondo alla domanda di Antonio relativa all’uso di un antitarlo a base acquosa: devo fare un trattamento antitarlo ai miei mobile e non riesco a trovare il vecchio antitarlo che usavo, mi è stato proposto un antitarlo a base acquosa, posso usarlo oppure me lo sconsigli?
L’argomento è molto interessante anche perché tratta del antitarlo e del tarlo. Come sai il tarlo è un coleottero che infesta il legno e in particolare i mobili antichi. La stagione si sta avviando verso temperature più calde per cui se abbiamo mobili antichi in casa dobbiamo prestare attenzione al fatto di vedere comparire questi insetti che escono dai nostri mobili lasciando la polvere tipica della loro fuoriuscita che si chiama rosume e che sfarfallano nell’ambiente prima di morire. In realtà quando un tarlo ha sfarfallato vuol dire ha compiuto già il suo ciclo di vita. La parte larvale del suo ciclo di vita viene trascorsa dal tarlo all’interno del mobile dove si nutre del legno.
Il tarlo domestico è l’insetto che vedi nella fotografia a sinistra mentre a destra vedi un tarlo che è appena fuoruscito da un mobile antico lasciando dietro di sé la polverina tipica della fuoriuscita. Il tarlo non è l’unico insetto che può attaccare i nostri mobili. C’è un insetto molto più grande e molto più pericoloso del tarlo domestico ed è il capricorno delle case. Il capricorno delle case fa veramente grossi danni all’interno dei nostri mobili se dovesse infestarli, la sua larva è veramente molto grossa e raggiunge 1.5 cm di diametro.
Come facciamo a capire se nei nostri mobili c’è il tarlo?
E’ una domanda di non facile risposta perché se noi vediamo il tarlo quando è uscito dai nostri mobili possiamo notare che i fori di uscita sono piuttosto chiari molto definiti e come vedi nell’immagine di sinistra c’è la presenza di rosume o polverina. Quando invece i foro del tarlo sono vecchi sono molto meno definiti e ci indicano che il tarlo non è sfarfallato di recente. Questo non indica che all’interno del mobile ci possano essere altre larve che stanno mangiando e rovinando il nostro mobile.
Il tarlo non fa danno solo ai nostri mobili: l’insetto infatti ha dei parassiti che possono essere acari oppure lo scleroderma. Lo scleroderma è l’insetto che vedi nelle immagini. È un parassita del tarlo e fa le uova sulla larve del tarlo e i piccoli che nascono si nutrono delle larve del tarlo. Quando l’insetto non trova più le larve all’interno del mobile, esce e punge anche gli animali e anche l’uomo. Per cui per eliminare la possibilità di avere in casa questi parassiti del tarlo dobbiamo fare assolutamente un buon trattamento antitarlo.
Recentemente c’è una certa tendenza al recupero dei mobili sia per quanto riguarda il restauro sia per quanto riguarda la decorazione shabby. Prima di mettere in casa un mobile del quale non conosciamo la provenienza e non siamo sicuri che sia infestato o no dal tarlo procediamo comunque con un trattamento antitarlo a base di permetrina. La permetrina è un insetticida che è mortale per gli insetti ma non è tossico per l’uomo e viene veicolato con dei solventi appropriati che sono inodori e incolori.
Questi solventi permettono alla permetrina, che non stendiamo sulla superficie attraverso delle spennellature, di penetrare in profondità nel legno sfruttando la sua capillarità. A questo punto vengo alla domanda di Antonio sconsigliando l’uso di prodotti antitarlo a base acquosa. Stendere dell’acqua sui nostri mobili soprattutto se sono antichi, impiallacciati o in patina comporta il fatto di rovinare la patina e l’acqua non consente una penetrazione in profondità dell’insetticida.
Quando facciamo il trattamento antitarlo non ci limitiamo a spennellare la superficie del mobile ma dobbiamo prestare attenzione a spennellare le parti interne perché è proprio li che la femmina del tarlo dopo avere sfarfallato e accoppiata col maschio va a deporre le uova che darà origine alle larve che possono rimanere all’interno del nostro mobile a seconda della specie dai due a dieci anni. Capisci bene che danno può fare una larva che rimane all’interno del nostro mobile anche per una decina di anni. Dopo aver spennellato il mobile lo chiudiamo in un sacco e facciamo una sorta di camera a gas. In realtà non serve a soffocare il tarlo ma serve a non far evaporare troppo velocemente i solventi che accompagnano la permetrina all’interno del mobile in profondità.
Come hai visto nella video-risposta che ho dato ad Antonio prima di mettere in casa un mobile di cui non conosciamo la provenienza e se non sappiamo se è infestato o no dal tarlo facciamo sempre un trattamento a base di Permetrina.
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Il Maestro Carlo