Le colle presenti oggi sul mercato sono praticamente infinite. All’invenzione delle colle viniliche, nel dopoguerra, sono seguiti costanti miglioramenti e messa a punto di ottimi collanti di grande tenuta come le colle epossidiche, le colle poliuretaniche e cianoacriliche. Parleremo di queste colle sintetiche nel prossimo articolo. Ma le colle usate nel restauro dei mobili antichi devono avere caratteristiche che non sono solo la capacità di incollaggio e tenuta nel tempo. Il requisito principale delle colle naturali per il restauro è la reversibilità.
La reversibilità della colla consente di poter staccare agevolmente l’incollaggio e di poterlo rifare. Magari perché nel frattempo sono cambiati i criteri di restauro oppure perché vogliamo sostituire un pezzo di legno con del legno d’epoca. Le colle che meglio rispondono a questo criterio di reversibilità sono le colle naturali. Le colle naturali per il restauro sono tradizionalmente usate in falegnameria da secoli e sono:
- La colla a caldo o colla forte
- La colla di coniglio
Colla a caldo
Si tratta di una colla animale chiamata in moltissimi modi: “colla a caldo”, “colla forte”,“colla garavella” oppure “colla cervione” sono solo alcuni dei nomi. Si tratta di una colla di origini antichissime e usata in falegnameria praticamente da sempre per incollare incastri o lastronature. La colla a caldo è stata praticamente l’unica usata in falegnameria fino al primo dopoguerra quando entrarono in uso le colle viniliche. E’ di origine animale e si ottiene facendo bollire i cascami dei bovini come pelle, ossa e unghie. Una volta essiccata e confezionata si presenta sotto forma di perle di colore ambrato.
Per un uso efficace di questa colla bisogna attenersi a regole ben precise. Sono importanti la quantità di colla e la sua diluizione, la temperatura nell’ambiente di lavoro e la temperatura delle parti da incollare. Anche la preparazione delle parti da incollare è molto importante. La pulizia e la ruvidità di queste è fondamentale per un ottenere una tenuta, nel tempo, dell’incollaggio. Durante l’incollaggio devi tenere in pressione con morsetti o pesi le due parti da incollare.
Io uso la colla a caldo quando restauro mobili antichi o mobili lastronati. Questo tipo di colla infatti permette un perfetto incollaggio delle lastronature consentendo, in caso di errore, di staccare il lastrone e riposizionarlo. Per sciogliere la colla a caldo quando ha fatto presa, bastano impacchi o infiltrazioni con alcool etilico, è il metodo che usiamo quando dobbiamo ad es. aprire vecchi mobili. Vedi la foto in alto tratta dai Corsi Online.
Alcuni restauratori utilizzano la colla a caldo miscelata con la colla di coniglio: 80 grammi di colla a caldo con 20 grammi di colla di coniglio.
Colla di coniglio
Detta anche colla lapin, è una colla di origine animale ottenuta dal trattamento dei cascami del coniglio. Si tratta di una colla usata principalmente nella preparazione del fondo per la doratura a guazzo oppure per incollaggi. Per gli incollaggi che devono fare tenuta la proporzione è di una parte di colla di coniglio in 2 parti di acqua. Anche la colla di coniglio si prepara a bagnomaria con il pentolino apposito. La ricetta base si ottiene mettendo una parte di colla in grani a bagno in 10 parti d’acqua. Si lascia riposare 12 ore e quando la colla ha assorbito l’acqua si passa alla fase di riscaldamento a bagnomaria. La colla così ottenuta è detta anche “colletta”. Mescolata al gesso di Bologna o al bolo serve per preparare la base per la doratura a foglia d’oro. La preparazione di questa base si chiama ammanitura.
Ammanitura
L’ ammanitura è la tecnica usata per la preparazione del fondo per la doratura a foglia d’oro. Si tratta di ripetute sovrapposizioni di gesso di Bologna e colla di coniglio opportunamente miscelate. Si ottiene così un impasto morbido che ne permette la stesura con il pennello. Una volta steso sulla parte da dorare e indurito il composto viene carteggiato per renderlo liscio. L’ammanitura è utilizzata prima della stesura del bolo. La stesura del bolo, una argilla rossa o gialla, è il passaggio precedente alla stesura della foglia d’oro.
Per determinati restauri o incollaggi con garanzia di tenuta e flessibilità, ad es. per l’incollaggio delle sedie, io consiglio ai miei allievi la colla vinilica a scapito della reversibilità. La sedia infatti sopporta grandi sforzi su pochi punti di tenuta. Come vedi le variabili per un buon incollaggio con le colle naturali sono molte, temperatura dell’ambiente, diluizione, temperatura del materiale. Meglio allora affidarsi ad un incollaggio sicuro con una colla sintetica.
Nel Prontuario del Restauratore trovi passo dopo passo tutte le ricette e i segreti per un corretto restauro del mobile antico.
Il maestro CarloSalva
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