La lucidatura a tampone

Chi mi segue da tempo sa quanto io ami la lucidatura a tampone dei mobili antichi e quanto mi appassioni praticarla. Negli anni ho approfondito la lucidatura a tampone con vernice di gommalacca ed il recupero della patina originale dei mobili. Spesso delego la parte del restauro di falegnameria di un mobile per dedicarmi esclusivamente alla sua lucidatura.

Una volta esisteva la figura professionale del lucidatore, figura che è andata, negli anni, sparendo. Con il mio corso sulla lucidatura ho voluto fare chiarezza in un mondo, quello della lucidatura dei mobilia antichi, dove chiarezza non c’è. Voglio ora indicare i passaggi fondamentali che portano i miei studenti-apprendisti dalla preparazione di un mobile alla sua lucidatura a tampone e patinatura.

Nel Prontuario del Restauratore è descritto passo dopo passo tutte le ricette e segreti di un corretto restauro del mobile antico.

 

1) Preparazione del fondo

La preparazione del fondo che devi lucidare è importantissima. Cos&?grave; come la gommalacca evidenzia la bellezza del legno, le sue venature, radice e marezzature, mostra anche tutti i suoi difetti. Il fondo lo prepari con un accurata pulitura, nel rispetto della patina, stuccatura e carteggiatura finale.

2) Coloritura

Colori il mobile per molti motivi. Ad esempio tonalizzare parti di mobile costruiti con legni di colore diverso, “scaldare” un mobile dal colore troppo “freddo” o semplicemente armonizzarne il colore. Io uso mordenti all’acqua, molto stabili alla luce nel tempo. Uso le tre tinte base: noce, mogano e ebano, mescolando sapientemente queste tre tinte puoi ottenere tutti i colori.

3) Prima mano e rasatura

Stai entrando nel vivo della lucidatura! Questa prima mano ha la funzione di iniziare il riempimento del poro con la gommalacca. L’altra funzione importantissima è quella di fissare il pelo del legno per poterlo poi rasare con la paglietta. Se non rasi il pelo del legno, infatti, non consenti alla luce di essere riflessa. Non potrai mai avere una buona lucidatura.

4) La lucidatura

Nella lucidatura vera e propria devi riempire il poro del legno senza creare spessori sul mobile. E’ per questo che ad ogni passata con il tampone, dopo l’asciugatura, segue una spaiettata per eliminare l’ultimo pelo del legno e lo strato di vernice in eccesso. In questa fase ti aiuti con alcune ggocce di olio paglierino per far scorrere il tampone, senza “strappare”.

5) La finitura

A questo punto della lucidatura devi scegliere il tipo di finitura che desideri conferire al mobile, a “mezzo poro” per i mobili rustici, o dell’800 che non richiedono una finitura brillante. Oppure lucido brillante per i mobili del 700 lastronati o intarsiati o per i mobili dell’800 particolarmente eleganti, come i mobili biedermeier. Qui entra in gioco la tua sensibilità e la tua preparazione!

6) La patinatura

Patinare un mobile è una vera arte. Un mobile ben restaurato deve sembrare un mobile non restaurato. Patinarlo significa ridare al mobile quel sapore di “morbido e vissuto” tipico dei mobili antichi. L’uso di un buon encausticoo insieme di cere colorate con bitume di Giudea, ti consente di ridare al mobile il sapore del tempo. La patina è la “pelle” del mobile!

7) La brillatatura

Se hai deciso che il tuo mobile merita una finitura brillante ti stai misurando con uno degli aspetti più interessanti della lucidatura. Dopo aver riempito il poro del legno in maniera completa, senza creare spessori sulla superficie, rendi brillante la lucidatura con l’aiuto di una resina naturale, il benzoino. E’ la fase più difficile della lucidatura, ma anche la più ricca di soddisfazioni, ma soprattutto ora sei un lucidatore finito!

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Mi chiamo Carlo Ferrari e da oltre 20 anni mi occupo di restauro e antiquariato.

Un giorno ho deciso di fare della mia passione il lavoro del mio futuro. Un hobby, una passione proprio come te.

Oggi posso dire di essere un restauratore affermato, ho molti clienti privati, lavoro per istituzioni e per alcuni grandi antiquari.

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