In questi giorni alcuni miei studenti dell’Accademia del restauro mi hanno chiesto nel Forum di discussione riservato:
Carlo cosa si intende per “stile decapè”?
Il termine “stile decapè” è molto vago e significa molte cose. In genere per decapè si intende un mobile verniciato con una vernice acrilica, di solito con una tinta color pastello opaca. Viene poi abrasa nei punti di maggior usura per dare al mobile un sapore “vissuto”.
Questi punti sono gli spigoli del mobile oppure i contorni dei pomelli o le antine delle credenze vicino alle maniglie. Si ottengono ottimi risultati con mobili o pavimenti in rovere o frassino. Le loro venature ed il poro profondo si prestano molto bene ad essere decapati a fondo fino a lasciare il colore solo nelle venature e nei pori.
Uno stile realizzato con il decapè è lo Shabby Chic, stile inventato dalla arredatrice di interni americana Rachel Ashwell, che gioca sul contrasto tra l’elegante e l’usurato.
Per riutilizzare i mobili:
E’ questo un ottimo modo per reinterpretare vecchi mobili di scarso valore commerciale. Rinnovandoli per creare ambienti dal gusto romantico. Il bianco dominante nell’ambiente, le rose sulle stoffe dell’arredamento o sui quadri appesi ai muri aiutano a creare la giusta atmosfera.
E’ possibile dare al mobile due colori differenti. Uno più scuro prima ed uno più chiaro a finire. Quando andremo a spaiettare i punti di maggior usura affiorerà il colore di base creando un contrasto molto interessante.
I mobili possono essere finiti in molti modi, fissando il colore con una vernice trasparente, patinando la superficie con della cera colorata con bitume di Giudea oppure creando una finta “craqueleur” che aggiungerà fascino al mobile.
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L’immagine tratta dal volume “Shabby Chic” di Rachel Ashwell mostra un ambiente in puro stile decapè.