Quando si parla di “mettere mano” a un mobile, è importante distinguere con precisione due interventi spesso confusi: il restauro tradizionale e il restyling. Facciamo chiarezza:

Restauro
Il restauro tradizionale è mirato a preservare o ripristinare l’aspetto originale del mobile e utilizziamo prodotti compatibili con le antiche tecniche storiche come la vernice di gommalacca, oli o cere. La regola in genere è: minimo intervento, massima reversibilità. Il restauro non modifica il colore originario del mobile, salvo integrazioni mirate per uniformare zone rovinate e lavoriamo per valorizzare e proteggere il legno e la patina. In sintesi: il restauro tradizionale lavora in continuità con la storia del mobile.
Restyling
Il restyling invece ha lo scopo di aggiornare l’estetica del mobile rendendolo adatto a un arredamento contemporaneo. Prevede spesso l’uso di pitture coprenti come chalk paint, acrilici o smalti. Non richiede fedeltà alla finitura originale: ciò che conta è l’armonia con lo spazio in cui andrà collocato. È un intervento più libero, creativo, personalizzabile. In sintesi: il restyling lavora in continuità con il gusto attuale, non con la storia del mobile.

Vernice o pittura?
Abbiamo parlato di vernici per quanto riguarda il restauro e di pitture per il restyling, ma quale é la differenza tra vernice e pittura? Questa distinzione è spesso causa di confusione, ma è fondamentale per capire quale intervento stiamo facendo.
La vernice è trasparente o semitrasparente, lascia visibili le venature del legno, lo protegge e volendo lo colora leggermente. È usata nelle finiture tradizionali del restauro e della falegnameria.
La pittura che contiene pigmenti è coprente, nasconde il legno e ne cambia l’identità visiva. È lo strumento principale del restyling, perché permette trasformazioni radicali. In pratica la vernice evidenzia il legno, la pittura lo trasforma.

Quando restaurare e quando fare restyling?
Il restauro è la scelta giusta quando:
- il mobile ha valore storico o affettivo;
- si vuole recuperare la patina originale;
- l’obiettivo è conservare, non cambiare.
Il restyling è ideale quando:
- si vuole inserire il mobile in un ambiente moderno;
- la finitura originale non è interessante;
- si cerca un cambiamento estetico deciso.

Perché è fondamentale conoscere il restauro prima di fare restyling
Il restyling può sembrare un intervento semplice: “basta una mano di colore e il mobile cambia faccia”, in realtà, il colore è solo l’ultimo passaggio prima di arrivarci ci sono operazioni indispensabili, che fanno la differenza tra un lavoro che dura anni e uno che si rovina dopo pochi mesi.
E’ importante infatti riconoscere una vecchia vernice e sapere come trattarla, valutare se serve una sverniciatura e come farla senza danneggiare il legno. Eseguire correttamente un antitarlo quando necessario, capire come intervenire su piccoli sollevamenti crepe o parti instabili, preparare la superficie in modo che la nuova pittura aderisca davvero.
Si tratta di competenze di base del restauro e non della pittura decorativa. E senza queste basi, un restyling rischia di essere solo una “copertura di superficie”. È per questo che il mio Corso di Restauro Base è pensato anche per chi vuole fare restyling. Non solo per chi vuole salvare un mobile antico, ma anche per chi vuole trasformarlo in sicurezza, senza rovinarlo e senza dare per scontato operazioni delicate come antitarlo e sverniciatura. Scopri il programma e le date del corso base di restauro del mobile.
Il maestro Carlo
Le immagini dei mobili colorati sono tratti dall’account Instagram di Mobiletti, restyling di mobili vintage, che ringrazio 🙂