In questo articolo vediamo insieme cosa sono e come si usano le pialle manuali.
Mi chiamo Silvia Cottino e lavoro nel mondo dell’informatica da più di due decenni. Da diversi anni ho trovato nella falegnameria tradizionale che esige tempo, dedizione e abilità, il giusto contrappeso alla mia vita professionale. Quest’antica arte infatti dona un’incomparabile gratificazione nel vedere nascere oggetti dalle proprie mani.
Oggi parliamo di uno specifico elemento della falegnameria tradizionale: l’uso delle pialle manuali che, nonostante possa sembrare anacronistico, è ancora molto attuale. Grazie alla loro eleganza e versatilità sono infatti strumenti indispensabili per lavorare il legno artigianalmente.
Nell’era preindustriale, la lavorazione del legno era principalmente manuale. L’introduzione delle macchine ha marginalizzato il lavoro manuale, facendo svanire l’artigianato tradizionale.
Tuttavia, nel restauro, nella produzione su misura e di pregio, una pialla manuale può superare in efficienza qualsiasi macchina. Le macchine utilizzano lame rotanti che, nonostante l’alta qualità, non raggiungono mai la finezza di una superficie lavorata con una pialla manuale ben regolata e affilata.
Sono moltissime le situazioni in cui una pialla manuale risulta essere lo strumento più adatto. Imparare a utilizzare una pialla manuale può elevare il livello del tuo artigianato, rendendo la lavorazione del legno più piacevole e il tuo laboratorio più silenzioso e pulito.
Esiste un’ampia gamma di pialle, ciascuna con le proprie peculiarità:
Le pialle occidentali di legno, solitamente costruite in legno duro e resistente, sono i predecessori diretti delle moderne pialle e si presentano in varie forme e dimensioni per adattarsi a compiti specifici.
Le pialle occidentali in metallo, evoluzione della tradizionale pialla di legno, sono famose per la loro robustezza e precisione. Spesso vengono regolate con un meccanismo a vite per un controllo accurato della profondità di taglio.
Le pialle giapponesi (o “kanna”), hanno una struttura unica che permette alla lama di tagliare tirando verso di sé, a differenza delle pialle occidentali che funzionano spingendo. Questo le rende ideali per lavori di finitura e delicati.
Infine, esistono pialle generaliste, versatili e adatte a un’ampia gamma di lavori, e pialle altamente specializzate, concepite per compiti specifici come la creazione di scanalature e modanature, o la finitura di superfici particolari. Nella foto una sponderuola per battute.
Scopriamo in dettaglio questo straordinario utensile, iniziando da una classica pialla occidentale in metallo (una “Numero 4”). La struttura della pialla occidentale è composta da diverse parti, ciascuna con un ruolo preciso:
Manico e pomello: questi sono gli elementi che consentono di impugnare la pialla. Solitamente sono realizzati in legno duro come quercia o noce, ma possono essere anche di plastica o metallo in alcuni modelli.
Leva di regolazione laterale e rotella regolazione profondità: permettono di regolare la profondità e l’angolo della lama, garantendo la precisione nel taglio.
Corpo della pialla: realizzato in ghisa o acciaio, il corpo è la struttura portante della pialla. All’interno del corpo si trova la fessura, o bocca, da cui fuoriesce la lama.
Seduta o piastra: è la parte che accoglie il gruppo di taglio e su cui si appoggia la lama.
Ferro o lama: questa è la parte tagliente della pialla. Di solito è fatta di acciaio, è posizionata obliquamente all’interno del corpo della pialla e tenuta ferma da una leva di blocco.
Controferro (o rompitruciolo): questo componente si trova attaccato alla lama e ha il compito di rompere i trucioli di legno che fuoriescono durante l’uso, per prevenire il blocco della bocca della pialla.
Leva di bloccaggio: ha il compito di tenere ferro e controferro in posizione.
Ora che conosciamo lo strumento vediamo come iniziare ad utilizzarlo.
Impugnatura: il manico della pialla va impugnato con la mano destra (per i destrorsi) mentre la sinistra va posizionata sul pomello anteriore. L’impugnatura deve essere salda, ma non rigida.
Movimento: il movimento durante la piallatura deve essere fluido e continuo. Si parte con una leggera pressione sul pomello anteriore per poi bilanciare il peso sulla parte posteriore durante il passaggio della pialla. Questo assicura un taglio uniforme lungo tutta la superficie.
Regolazione: durante il lavoro, potrebbe essere necessario regolare l’angolo e la profondità della lama. Questo può essere fatto utilizzando la leva di regolazione laterale o la rotella di regolazione della profondità di taglio. Ricorda che è meglio fare piccole modifiche progressive piuttosto che cambiare drasticamente le impostazioni.
Prima di mettere in uso la pialla è indispensabile assicurarsi che la lama sia affilata con precisione e opportunamente regolata. Ti ricordo infatti che normalmente, quando si acquista una pialla, la lama è solo molata e non affilata. Un’affilatura accurata e un’impostazione corretta garantiranno un lavoro preciso e un risultato di elevata qualità.
Nel prossimo articolo, ci concentreremo proprio su questo aspetto fondamentale e vedremo come affilare e regolare correttamente la lama della pialla per garantire sempre la massima efficienza dello strumento.
Se ti interessa la falegnameria e l’uso degli attrezzi manuali ti consiglio il corso di falegnameria pratica presso il laboratorio di Mestieri in corso a Milano. Presto ci sarà anche il corso avanzato sull’uso degli attrezzi manuali.
Silvia Cottino
L’immagine della pialla giapponese è presa dal catalogo dell’azienda di utensili manuali Dictum che ringraziamo.