In questo articolo vediamo insieme la differenza tra le seghe occidentali e le seghe giapponesi.
Da alcuni anni nei nostri laboratori di restauro e falegnameria sono comparse le seghe giapponesi. Ma che differenza c’è tra una sega occidentale e una sega giapponese? E perchè queste ultime hanno avuto un tale successo da sostituire le prime? Vediamolo insieme…
In alto vedi una sega tradizionale occidentale mentre sotto vedi un segaccio giapponese. Come vedi ogni sega ha le sue peculiarità, ma riesci a riconoscere qual’è la più grande differenza tra i due attrezzi?
I denti della sega occidentale “guardano” davanti mentre i denti della sega giapponese “guardano” dietro…questa cosa che può sembrare molto semplice in realtà comporta un uso completamente diverso dell’attrezzo.
La sega occidentale infatti taglia spingendo in avanti, mentre la sega giapponese taglia tirando verso se stessi. Come conseguenza le lame delle seghe giapponesi sono molto più sottili perchè tirando non corrono il rischio di stortarsi.
Inoltre le lame delle seghe giapponesi sono fatte con un acciaio molto resistente, i denti sono più fitti e hanno una tempra speciale. La tempra dei denti li rende molto più duri e taglienti per molto più tempo.
Quando una sega occidentale non taglia più dobbiamo rifare “il filo” ad ogni singolo dente, questo lavoro generalmente lo facciamo a mano utilizzando una lima “a triangolo”. Si tratta di un lavoro lungo e che richiede molta pratica.
Quando una sega giapponese non taglia più invece basta sostituire la lama, le lame delle seghe giapponesi costano relativamente poco e si sostituiscono in maniera molto semplice. Qui sopra vedi la lama smontata di una sega dozuki.
I nomi delle seghe giapponesi
Questa sega è una dozuki, si tratta di una sega che ha la lama molto sottile, tanto sottile che ha bisogno di avere un dorso in alto. Il dorso però non consente alla lama di fare tagli molto profondi.
Usiamo la dozuki per tagliare legni di piccolo spessore e per fare gli incastri, la lama sottile e denti fitti consentono di fare tagli molto precisi. La dozuki la possiamo usare per tagliare sia contro vena che lungo vena.
Questa invece è una kataba, ha la lama leggermente più spessa della dozuki, (0,5 mm contro i 0,3 della dozuki) e non ha bisogno del dorso. Non avendo il dorso la possiamo usare per tagli più profondi.
Questa è una kataba con l’impugnatura che si avvicina di più ai manici occidentali, si tratta di un segaccio da carpentiere. E’ una sega molto comoda e può essere usata come primo approccio alle seghe giapponesi.
Il segaccio da carpentiere lo usiamo ai corsi di falegnameria di base che teniamo in bottega a Milano. L’unico difetto è che i denti della lama non sono piccolissimi e usandola per tagli contro vena l’inizio del taglio può essere difficoltoso.
Questa è una ryoba, si tratta di una sega molto versatile perchè la lama ha una doppia dentatura. In alto ha i denti più grossi per tagliare lungo vena mentre in basso più fini per tagliare traverso vena. Nella tabella vedi lo spessore della lama, la stradatura e la distanza tra un dente e un altro.
Quello delle seghe giapponesi è però un mondo molto articolato e interessante che non può esse esaurito in un semplice articolo. Qui sopra vedi il taglio manuale di tavole direttamente dal tronco. Gli allievi e le allieve stanno usando seghe tradizionali “a balena” tipiche della tradizione giapponese.
Sul mio account Instagram puoi vedere un video interessante del maestro giapponese Dylan Iwakuni sull’uso di queste seghe.
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A presto con un nuovo articolo!
Il maestro Carlo
Le immagini delle seghe giapponesi sono tratte dal sito Utensili professionali, l’ultima immagine è tratta dall’account Instagram del maestro Dylan Wakuni che ringrazio.