Riprende oggi il nostro viaggio dentro al restauro di un comodino Chippendale.
Se ti sei perso la prima tappa la puoi leggere qui. Abbiamo già fatto l’analisi del mobile e abbiamo deciso di fare un trattamento antitarlo economico e che funziona veramente.
Abbiamo anche tolto la vecchia vernice rovinata usando uno sverniciatore in gel. Il mobile è ora pronto per la tappa successiva: la falegnameria.
Come vedi quando restauriamo un mobile ci poniamo sempre tante domande. Più domande ci facciamo e migliore sarà il nostro restauro. Che mobile è? Come è stato verniciato? Ha il tarlo oppure no? Le maniglie sono originali?
Certo per rispondere a queste domande, soprattutto all’inizio quando non sei ancora un esperto, è meglio affidarsi ad un maestro. Se ancora non hai un maestro scrivimi qui e io ti rispondo.
Seconda tappa: la falegnameria
Il comodino che stiamo restaurando è costruito con una struttura perimetrale di legno su cui sono stati incollati dei fogli di compensato. Si tratta di una tecnica chiamata tamburato. In questo caso il compensato è stato nobilitato da un piallaccio di noce e radica di noce sul frontale del mobile.
Nella prossima foto vedi bene il compensato incollato sul massello che forma la sagoma del coperchio. Il compensato è rivestito (nobilitato) con il piallaccio. Il problema di questi mobili è che se sono rimasti in posti umidi o se hanno subìto delle intemperie il piallaccio si stacca. Oggi vediamo come incollare il piallaccio sollevato.
Ecco come si presenta il coperchio del comodino. L’umidità ha sollevato e gonfiato il piallaccio. Ci sono anche molte screpolature.
Anche i piedi, a contatto con il pavimento umido, si sono rovinati e il piallaccio si è scollato. I piedi dei mobili sono spesso rovinati.
Solleviamo con un cutter il piallaccio senza romperlo e puliamo bene la vecchia colla con una carta abrasiva grossa. Io in questi casi uso una 60.
Usiamo una colla vinilica e spennelliamo la colla tra il legno e il piallaccio. Per questi incollaggi non serve usare troppa colla.
Mettiamo carta di giornale sopra il piallaccio e sopra la carta il compensato. La carta serve a non far incollare il piallaccio al compensato.
Per fissare il compensato possiamo usare dei chiodini o delle graffette. I fori dei chiodini e delle graffette poi verranno stuccati.
Facciamo lo stesso lavoro anche sul coperchio del mobile e dopo aver messo la colla e la carta fissiamo il compensato con le graffette.
Lasciamo asciugare bene la colla e poi togliamo il compensato. Per sollevare le graffette usiamo un levachiodi o un vecchio cacciavite.
Facciamo leva con il levachiodi e solleviamo la graffetta, poi con la pinza la togliamo. Attenzione a non rompere la graffetta nel legno.
Quando togliamo il compensato la carta di giornale sarà incollata al piallaccio. Non preoccuparti è normale.
Usiamo una spugna umida per bagnare e rimuovere la carta di giornale. Attenzione a non bagnare troppo il piallaccio.
Con una rasiera togliamo tutti i residui di carta e eventuali dislivelli del piallaccio. La rasiera è uno strumento molto semplice ma indispensabile per il restauratore.
Siamo giunti alla fine del secondo giorno di restauro del comodino. Oggi abbiamo visto come incollare il piallaccio che si è staccato.
Domani riprenderemo il nosto viaggio con la preparazione del fondo e la stuccatura. Vedremo come preparare il fondo e come stuccarlo prima della lucidatura a gommalacca e cera. Leggi qui la terza tappa.
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Il maestro Carlo