Come restaurare il marmo di un cassettone è uno degli aspetti del restauro che insegno ai miei allievi dell’Accademia del restauro, il corso online che ormai da anni porto avanti con grande soddisfazione. Spesso si pensa che con un corso online non si possa imparare a restaurare. Questo articolo, scritto da una mia allieva, smentisce questo luogo comune.
“Sono un’allieva dell‘Accademia del restauro da oltre 5 anni. Ho cominciato il percorso restaurando mobili piccoli che non presentavano grossi problemi di restauro per poi passare a mobili con problematiche diverse e più complicate. Restauro mobili per me o, su commissione, per amici e parenti.
Prima di entrare in Accademia non avrei mai pensato di poter affrontare un restauro di questo livello, e proprio grazie a quello che ho imparato in Accademia mi sono lanciata all’acquisto ad un’asta online, di un cassettone Luigi Filippo francese, tutto da restaurare, per una cifra irrisoria. Nessuno lo voleva perchè non sapeva come restaurarne il marmo spaccato. Si tratta di un bel marmo S. Anna, tipico francese, grigio con venature bianche e nere, e sui bordi presenta la lavorazione chiamata a “doppio toro”. Come restaurare un marmo spaccato è piuttosto semplice seguendo i video-tutorial disponibili in Accademia.
L’Accademia del restauro è un vero corso di restauro che non solo ti guida nei primi passi del restauro dei mobili antichi ma ti insegna anche a riconoscere i mobili, il loro stile e la loro epoca (aspetti indispensabili per eseguire un restauro a regola d’arte). In Accademia affronti il restauro iniziando dalle basi. Persino chi non hai mai restaurato un mobile prima (io non sapevo nemmeno come fare un trattamento antitarlo), può arrivare a un livello elevato di competenza come restauratore. Le competenze che deve avere un bravo restauratore (anche hobbista) sono molte per cui si impara anche il restauro dei marmi, la tappezzeria, la doratura, il restauro di chiavi e serrature.
Come restaurare il marmo di un cassettone
Per restaurare un marmo serve una resina bicomponente specifica per marmi (o mastice) e un colore concentrato per colorarla. In questo caso mi serve solo il colore nero. Dopo aver pulito accuratamente i due bordi da unire ho sistemato un piano di appoggio che era perfettamente piatto e orizzontale.
Per restaurare un marmo spaccato occorre un bel pò di olio di gomito e, come vedi, pochi materiali e attrezzi. Tutti disponibili nei Brico.
Dato che il marmo presenta tante venature scure ho preparato il mastice colorandolo fino ad arrivare a bel grigio scuro che mi servirà come base alla quale andrò ad aggiungere poi le altre sfumature dopo l’incollaggio.
Una volta incollati i due pezzi, lavoro che deve essere fatto con prontezza perché il mastice indurisce subito, procedo dando qualche ritocco con stucco bianco e grigio scuro per imitare le venature e macchioline tipiche di questo marmo.
Dopo una ventina di minuti il mastice ha unito saldamente le due parti. Dunque procedo con la pulizia degli eccessi con l’aiuto della rasiera e di una carteggiatura leggera.
Uno dei segreti che si impara in Accademia è quello di rinforzare il dietro del marmo con una stoffa pesante ben incollata al marmo. E’ importante stare molto attenti nel girarlo. Mi raccomando di tenerlo sempre di taglio e bisogna sempre essere in due 🙂
Dopo molte passate di carte abrasive, sempre più fini, la giuntura è diventata lucida quanto il resto del marmo. A questo punto basta un velo di buona cera per omogeneizzare tutto.
Ringrazio di cuore il maestro Carlo per tutti i segreti di restauro che mi ha trasmesso con tanta passione attraverso i tutorial, le teleconferenze e il forum riservato dell’Accademia. Ringrazio anche tutti i colleghi del forum per lo scambio di esperienze, per la pazienza e il tempo dedicato nel darmi validi consigli. Senza tutto questo, questo restauro e tanti altri non sarebbero stati possibili da realizzare” 🙂
Patricia Gutiérrez