Il lavoro che mi ha impegnato la scorsa settimana in bottega è stato un bel tavolo lombardo dell’800.
Vediamo insieme come è fatto questo tavolo lombardo:
Questo tavolo lombardo è costruito in legno di noce. Ha ancora le gambe e la forma della fascia, radicata e arricchita da due cassetti, dei tavoli Impero, ma stiamo andando già verso il gusto Restaurazione.
Fra non molti anni le torniture delle gambe cambieranno e la fascia si semplificherà. Spariranno i cassetti e saremo in pieno stile Luigi Filippo.
Questo tavolo Lombardo è allungabile. Molta parte del lavoro di falegnameria è stato il recupero delle fasce di scorrimento. Le fasce di scorrimento consentono al tavolo di allungarsi.
Precedenti interventi di restauro non consoni ne avevano compromesso lo scorrimento. In questo caso è stato necessario staccare le guide e smontarle. Così come togliere gli strati di cera che negli anni erano stati messi nella speranza di aumentare il difficile scorrimento e revisionarle.
Vedremo, più avanti, nel corso di falegnameria ed ebanisteria, come si costruiscono e si restaurano questi scorrimenti a coda di rondine. Dopo un trattamento antitarlo ed una inevitabile sverniciatura, il mobile è stato lucidato a gommalacca a tampone. Dopo la lucidatura finito ad encausto. Il tavolo è accompagnato da sei sedie Thonet che, pur non essendo della stessa epoca e stile, ben si sposano “alleggerendo” l’insieme. Confermando la versatilità di questo stile di cui avremo modo di parlare approfonditamente.
P.S. Un segreto di bottega: per far scorrere bene le guide di questi tavoli non usare la cera ma del borotalco o polvere di steatite, più comunemente chiamata saponaria. Scorrimento assicurato!
Nel Prontuario del Restauratore è descritto passo dopo passo tutte le ricette e segreti di un corretto restauro del mobile antico.
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