I mobili imbottiti compongono una parte importante dell’arredo delle nostre case. Siano essi antichi o moderni questi mobili hanno a che fare con il nostro comfort .
Chi di noi tornando a casa la sera non desidera sedersi comodo sulla propria poltrona preferita o sdraiarsi su un morbido divano? Vediamo oggi insieme come è fatta la parte imbottita di questi mobili e cominciamo con i mobili antichi:
L’imbottitura dei mobili antichi
L’imbottitura del mobili antichi o imbottitura classica è fatta utilizzando solo materiali naturali. Erano i materiali disponibili già ai maestri tappezzieri del 600 e del 700 e sono rimasti immutati per secoli: cinghie di juta, paglia di lino e crine animale. Il tutto cucito abilmente con spago tra tele di juta e stoffa. Si tratta di un lavoro impegnativo e di estrema precisione.
Quando restauriamo una sedia, dopo aver incollato tutte le sue parti e creato rinforzi per impedirle di riaprirsi, la portiamo al tappezziere che provvederà a imbottirla e tappezzarla con la stoffa più adatta.
L’imbottitura classica è un processo lungo e richiede grande precisione. Il tappezziere prima mette le cinghie, poi una teletta leggera di juta. Sopra la tela dispone la paglia opportunamente lavorata con le mani per renderla morbida e omogenea.
Questa paglia, a sua volta rivestita di juta, sarà cucita con una serie di punti che creano il bordo. Sopra a questa juta c’è il crine animale che rende elastica la seduta. La teletta bianca, l’ovatta e la stoffa finiscono questo tipo di imbottitura.
Le molle sono state inventate nei primi anni dell’800 e sono state il primo passo verso una concezione più moderna del comfort e dei mobili imbottiti.
La gommapiuma e l’imbottitura moderna
La vera rivoluzione nel mondo dei mobili imbottiti avverrà intorno agli anni 50 del secolo scorso con l’avvento e l’uso della gommapiuma. La gommapiuma in realtà era stata già inventata negli anni ’30 dalla Pirelli e il suo uso negli imbottiti sperimentato grazie anche ad alcuni grandi architetti razionalisti come Albini e Ponti per la VI triennale del 1936.
Ma i problemi legati alle sanzioni e all’impossibilità di importare il caucciù prima, e la guerra poi, congelarono questa grande invenzione.
La gommapiuma fu rilanciata nel 1948 con la messa a punto delle cinghie elastiche a da allora tutti i mobili imbottiti (ma anche gli interni delle automobili) sono stati disegnati e imbottiti con questi nuovi prodotti.
Nuove forme e un nuovo senso di comfort più “facile” e alla portata di tutti decretarono il successo della imbottitura moderna a scapito della classica.
In questa immagine vedi come è fatta una imbottitura moderna. Sopra le cinghie elastiche ci sono vari strati di gommapiuma opportunamente tagliati. Un borletto in gomma definisce e “disegna” i bordi della seduta. Un foglio finale di gommapiuma e il resinato chiudono la seduta prima della stoffa finale.
Tappezzeria classica e tappezzeria moderna convivono dagli anni 50 del secolo scorso. La prima riservata ai mobili antichi, classici e in stile. La seconda usata sui mobili moderni o di design.
Arte del restauro promuove da anni la valorizzazione dell’arte della tappezzeria con i suoi corsi dal vivo in laboratorio a Milano.
Vuoi imparare a tappezzare i mobili con la gommapiuma? Leggi il programma del nuovo corso dal vivo di tappezzeria moderna. Se invece ami i mobili antichi e adori lavorare con prodotti naturali leggi il programma del corso di tappezzeria classica.
Ci vediamo in laboratorio!
Il maestro Carlo