Lo sverniciatore è un prodotto indispensabile per sverniciare un mobile antico senza rovinarlo. Come sverniciare un mobile a regola d’arte è un passaggio molto delicato nel processo di restauro. Sverniciare non è sempre necessario. Se possiamo recuperiamo il mobile mantenendo la sua patina. In questo articolo vedi come recuperare la patina originale di un mobile passo dopo passo. La sverniciatura serve a rimuovere lo sporco e le vecchie vernici dal mobile senza rovinare l’ossidazione del legno. E’ l’ossidazione del legno che conferisce ai mobili il loro colore “caldo”.
I moderni sverniciatori in gel, che io consiglio, sono un’invenzione abbastanza recente e fino agli anni 80 i vecchi restauratori sverniciavano i mobili con sistemi antiquati molto invasivi. Spesso i mobili venivano rovinati irrimediabilmente. Ecco come si sverniciavano i mobili prima degli sverniciatori in gel e i 5 errori da non fare:
La rasiera
la rasiera è un attrezzo indispensabile per il restauratore. Si tratta di una lama di acciaio che viene usata sul legno per livellare piccoli dislivelli o uniformare lastronature o impiallacciature durante il restauro e prima della stuccatura. Con la rasiera non è possibile rimuovere solo lo sporco e le vecchie vernici ed è molto facile togliere troppo, fino ad arrivare alle gallerie del tarlo. In questo caso si parla di “tarlo in galleria” e il mobile risulta praticamente rovinato. E’ molto difficile infatti durante il restauro nascondere queste gallerie sulla superficie. In alto vedi l’uso corretto della rasiera: dopo aver sverzato una spaccatura uso la rasiera per livellare la superficie. L’immagine è tratta dal mio corso online Accademia del restauro.
La carta abrasiva
L’uso delle carte abrasive nel restauro deve essere limitato al massimo. Non usiamo mai le carte abrasive rosse o gialle che generalmente si trovano nei brico. Si tratta di carte studiate per carteggiare il legno nuovo in falegnameria. La superficie di queste carte è troppo tagliente. Anche con la carta abrasiva è impossibile togliere solo lo sporco e le vecchie vernici e spesso si finisce per rimuovere anche il primo strato di legno ossidato. Le carte che usiamo nel restauro sono carte stearate studiate per la carteggiature di fondi e hanno una superficie meno tagliente e aggressiva.
La soda caustica
La soda caustica è stata usata per molti anni come sverniciatore causando danni irreversibili ai mobile antichi. I mobili venivano ricoperti con la soda caustica che veniva poi tolta con una spatola. La soda “lava” completamente la superficie del mobile togliendo tutto: sporco, vecchie vernici e patina. Per fermare la reazione chimica prodotta dalla soda i mobili venivano poi lavati con l’acqua, danneggiando ulteriormente il legno. Oggi usiamo la soda caustica con molta attenzione solo quando dobbiamo rimuovere fondi gessosi o cementite.
Ammoniaca e acqua ossigenata
Ammoniaca e acqua ossigenata venivano invece usate per “sbiancare” il legno. Non solo si toglievano le vecchie vernici ma la reazione chimica che fa letteralmente bollire questa soluzione apre il poro del legno, penetra in profondità e toglie anche il colore del legno stesso. Questa soluzione, che andrebbe usata sempre con una maschera a filtri, era anche usata da antiquari poco onesti che sbiancavano così mobili in mogano per renderli chiari. I mobili chiari sono sempre molto graditi dal mercato. Oggi usiamo ammoniaca e acqua ossigenata solo per sbiancare le macchie di inchiostro.
Lo sverniciatore in gel
Usare lo sverniciatore in gel è il miglior modo per togliere lo sporco e le vecchie vernici dal mobile. Rispettiamo così l’ossidazione del legno e manteniamo il più possibile il suo colore di mobile patinato. Dopo aver usato lo sverniciatore sarà più facile ripatinare il mobile con una buona lucidatura con la gommalacca stesa a tampone. Attenzione però all’etichetta! Lo sverniciatore non deve contenere il Cloruro di Metilene, un solvente cancerogeno proibito a livello europeo. Affidiamoci sempre a rivenditori di fiducia e usiamo prodotti professionali per il restauro. Anche per gli sverniciatori in gel consiglio sempre l’uso di guanti, occhiali e maschera con filtri per solventi.
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Il Maestro Carlo Ferrari