Spesso quando parliamo di Stile Liberty, Floreale o Art Nouveau facciamo molta confusione. Questo articolo ci aiuta a fare chiarezza:
Non esiste una differenza netta tra Stile Liberty inglese e l’Art Nouveau francese perché entrambi nascono dallo stesso padre: il movimento Arts and Crafts .
Il Liberty, come l’Art Nouveau, si caratterizzò per rappresentare motivi tratti dal regno vegetale (piante, fiori e frutti). Per questo motivo in Italia venne chiamato Stile Floreale.
Presto però lo Stile Floreale diventò di produzione commerciale e di poco buon gusto allontanandosi dai principi del movimento che gli diede origine. Si espanse molto in provincia dove incontrò particolare accoglienza per cui venne considerato dai critici come un fenomeno marginale e provinciale. Lo stile Floreale ebbe un grande successo fino all’inizio della prima guerra mondiale.
Perché si chiama Stile Liberty?
“Stile Liberty” prese il nome dai magazzini Liberty & Co. fondati nel 1875 dall’inglese Arthur Lasenby Liberty. In questo magazzino di Londra si vendevano oggetti d’arte e arredamento di alta qualità provenienti dall’estremo oriente. Gli inglesi furono i primi ad applicarlo alla decorazione delle stoffe, dei mobili e degli oggetti di arredamento e fu accolto con entusiasmo e come sinonimo di innovazione e modernità.
Fu una buona occasione per non rimanere legati agli stili del passato, all’esuberanza dell’eclettismo e alla produzione in serie di tipo industriale priva di buon gusto e qualità. Presto diventò sinonimo di superamento del passato e indicò l’inizio di un vasto movimento artistico. Per la sua grande varietà di elementi stilistici venne chiamato dai critici …. style sans style.
Lo stile Liberty nasce nel periodo storico chiamato “Belle Époque”. In quel periodo le invenzioni e i progressi della tecnica e della scienza furono importanti. Questi contribuirono al miglioramento delle condizioni di vita nelle grandi capitali europee accompagnati da una grande effervescenza artistica.
Un punto importante per la diffusione del Liberty sul continente fu l‘Esposizione di Parigi nel 1900 e raggiunse la massima adesione in Italia nel 1902 durante l‘Esposizione internazionale d’arte decorativa moderna di Torino, in cui furono esposti i progetti di designer provenienti dai maggiori paesi europei.
Oltre a Torino, un importante centro di sviluppo del Liberty fu Milano, dove l’architetto Giuseppe Sommaruga progettò il Palazzo Castiglioni.
L’arredamento in stile Liberty o Floreale
La luce solare è un elemento importante degli ambienti arredati in questo stile. Essa filtra generosamente attraverso le vetrate colorate donando un’atmosfera molto calda e accogliente.
Le pareti sono spesso ricoperte con carta da parati e decorate con temi floreali o orientali. Sui pavimenti sono appoggiati ampi tappeti che ammorbidiscono la luminosità delle vetrate.
Già allora è chiamato anche industrial design dato l’utilizzo del ferro, del vetro e del cemento. La tendenza fu ben accolta non solo negli arredi domestici ma anche su facciate di palazzi, e interni di locali pubblici e negozi.
Le sedute, sempre in bilico tra comodità e design, cambiano notevolmente dagli stili precedenti della seconda metà dell’800. Sia per la forma che per l’uso di stoffe con motivi floreali.
I mobili sono lavorati ad intaglio e intarsio in diversi tipi di legno per comporre decorazioni floreali. Maniglie, bocchette e decorazioni in bronzo seguono le linee sinuose dello stile.
Gli specchi, vetrate e vetrine sono decorati con cornici sinuose e i mobili hanno motivi della natura e gambe mosse. Gli ambienti sono pensati come un unicum stilistico.
Nel settore dell’arredamento italiano in questo periodo si distinse il milanese Carlo Bugatti. I suoi erano mobili ispirati allo stile moresco o egiziano e utilizzavano materiali sontuosi quali metalli, sete, velluti, madreperla e legni esotici. Questi contrasti davano un grande effetto di raffinatezza ed eleganza malgrado la loro esuberanza.
Durante la parentesi della prima guerra mondiale tutto restò fermo ed è solo nel 1925 che nasce una nuova tendenza che segna un diverso stile di vita e di questo ne parlerò nel prossimo articolo…
Patricia Gutiérrez Pesce
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