Mobili antichi: vedo un grande ritorno dopo anni di arredi composti esclusivamente da pezzi di design (vero o falso). L’ho notato recentemente sfogliando alcine riviste e guardando il lavoro di arredatori che seguo su Instagram.
In questo articolo ti racconto come ho vissuto io questi ultimi trent’anni di storia dell’arredamento. Naturalmente la mia visione è parziale e fortemente compromessa dal mio amore per i mobile antichi e il loro restauro. Quando ho iniziato a occupermi di restauro e antiquariato, trenta anni fa, il mercato era abbastanza chiuso. C’erano gi addetti ai lavori: architetti, commercianti, antiquari, arredatori. E poi c’era il cliente, spesso impegnato a fare altro nella vita, si disinteressava dell’arredamento e delegava queste cose ai professionisti. Risultato: le case erano tutte uguali tra mobili in stile, mobili moderni in vetro e acciaio, e qualche bel mobile antico conservato in casa da generazioni. Questi mobili antichi erano in casa di notai, avvocati, medici e professionisti che se li tamandavano di generazione in generazione…il mobile antico era considerato antico se costruito prima delle fine del 700. Tutto il resto era da buttare.
Arriva il mobile Impero
Negli anni 80 arrivano i designer della moda…che mettono il naso nel mondo dell’arredo (o Home Décor) e scoprono il mobile Impero. Gianni Versace arreda intere ville con questi mobili. Le riviste propongono questo nuovo modo di arredare e il gusto cambia. Cambia talmente tanto che dal mobile Impero si passa velocemente al mobile Luigi FIlippo fino al mobile della nonna. Il mercato del restauro e dell’arredo cambia. Spesso sono i restauratori stessi che arredano le case dei clienti. Una piccola rivoluzione.
Mobili antichi sempre
I mobili antichi negli anni 80 e 90 vengono proposti in tutti gli arredi, a volte inseriti in contesti più moderni come nella immagine con le pareti di specchi oppure in ambienti più di gusto tradizionale con accenni “aminalier”. Spesso questi mobili sono di famiglia. ma per i “parvenu” della Milano da bere non c’è problema. Si aprono Fiere dell’antiquariato come quella di Parma. Per la prima volta il cliente non si rivolge più all’antiquario o al restauratore di fiducia ma ha accesso a mobili che vengono proposti a tutti e da tutta Italia.
Arriva lo Shabby!
Negli anni 90 arriva un gusto tutto nuovo. E arriva dall’America. Laura Aswell inventa lo tile Shabby Chic. Mobili di poco valore ma di sapore, pitturati di Bianco e leggermente scrostati a simularme l’usura. Molto pittoresco! La cosa non è nuova e non è solo americana. In Europa abbiamo sempre avuto lo stile Gustaviano che propone da sempre in Svezia mobili laccati con tinte pastello in ambienti molto chiari nel tentativo di renderli luminosi. La riviista di arredamento The word of Interiors coglie benissimo la tendenza in questa copertina del 1987. Sempre avanti!
La casa delle bambole e la moderazione
Lo stile shabby possiamo declinarlo in molto modi: possiamo fare arredi molto poetici sposando arredi antichi con qualche tocco di shabby. Oppure possiamo fare l’effetto “casa di bambole” che secondo il mio gusto è abbastanza inquietante. Vengono shabbati non solo i mobili vecchi o di recupero ma anche i mobili antichi. Ogni cosa diventa shabby, romantico, avvolta in fiocchi e cuoricini…stucchevole.
Cosa rimane?
Oggi, del gusto shabby mi piace che rimanga il gusto per la decorazione. In un arredo non vogliamo solo mobili antichi, generando il classico “effetto museo”, o solo mobili shabby, generando l’effetto “casa di Bambole”. Decoriamo con la laccacura alcuni mobili e non ci limitiamo al bianco. Come vedi nell’immagine la libreria è stata “alleggerita” laccandola di bianco e la sedia vivacizzata con un bel verde. Viva il colore!
La nuova frontiera è l’industrial
In questi ultimi anni assistiamo ad una grande bolla speculativa sui mobili Vintage e di Design. Poltroncine prodotte industrialmente negli anni 60/70 sono vendute a prezzi vertiginosi solo perchè il mercato le chiede. I mobili Vintage spesso costano di più dei mobili antichi. Il nuovo gusto che fa tendenza è lo stile Industriale che nasce sempre in America dal recupero di grandi spazi industriali riconvertiti in spazi abitativi. Colori freddi e superfici opache e scrostate. Qua e là però compaiono pezzi antichi, come il quadro dell’avo o la vasca in zinco e in rame.
Il gusto va avanti e si evolve, si incontra e si scontra con i gusti che l’hanno preceduto. Mi piace mantenere però questo legame con il mobile antico. Un legame con il nostro passato e con gli artigiani che quei mobili li hanno costruiti.
Il maestro Carlo
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L’immagine di anteprima è tratta da Casa Facile di settembre 2017 le altre da The word of Interiors e da Pinterest
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