Rino, un’amico-studente dell’Accademia del restauro mi chiede come riconoscere un mobile neorinascimentale ed, in particolare, cosa significa mobile umbertino. Avevo già parlato dei mobili dell’800, e degli stili di quel secolo in questo post, e questa è l’occasione per riprendere l’argomento.
Breve storia del mobile neorinascimentale
Dopo il congresso di Vienna il gusto della ricca borghesia si orienta verso una riproposta degli stili del passato, alla ricerca di un gusto proprio. Si passa dallo stile neoclassico, attraverso molte contaminazioni e suggestioni, fino all’orientalismo, al neogotico ed al neorinascimentale. E’ questo uno stile che ripropone, guardando alla grandezza del passato, motivi decorativi e degli ornati propri del ‘500. Mascheroni, cornici, colonne intagliate con erme che compongono strutture architettoniche tipiche dei palazzi rinascimentali, sono gli elementi che caratterizzano lo stile neorinascimentale.
Questi elementi rimarranno nella produzione di arredi fino ai primi del ‘900 contaminandosi con elementi floreali. Dopo la prima guerra mondiale il gusto cambierà definitivamente. Il mobile umbertino nasce invece con l’Unità d’Italia e con l’esigenza di creare uno stile che uniformasse il gusto dell’epoca. Prima di allora infatti si usava arredare ogni stanza con uno stile differente e particolare.
Nell’immagine: Sgabello in legno di noce intagliato, Francesco Toso, ultimo quarto del XIX secolo. Vercelli, Museo Borgogna.
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