Riconoscere i legni con cui è costruito un mobile è uno dei primi passi per restaurarlo bene
Riconoscere i legni usati nella costruzione di un mobile è molto importante, il tipo di legno utilizzato infatti riflette l’epoca di costruzione, la provenienza geografica e la qualità del mobile. Riconoscerlo aiuta a rispettare e valorizzare l’autenticità del pezzo mantenendo nel restauro il suo valore storico.
Sapere su quale legno stiamo lavorando consente di sapere con sicurezza quali interventi di falegnameria fare ma anche di prevedere come si presenterà dopo la lucidatura a gommalacca. Questo garantisce che il restauro esalti le venature e il colore del legno, rispettando l’estetica originale del mobile. Vediamo adesso insieme come riconoscere i legni più usati in ebanistera.
Su questa tavoletta, che usavamo in bottega anni fa durante i corsi di lucidatura a tampone, sono rappresentati alcuni dei più importanti legni usati in ebanisteria. Puoi vedere dall’alto: rovere, mogano, ciliegio, palissandro, noce, radica di noce.
Ecco alcune caratteristiche di questi legni:
- Rovere: colore chiaro da giallo a marrone dorato, legno molto duro e resistente, viene usato per pavimenti, travature, mobili e botti.
- Mogano: colore rosso-bruno intenso, legno medio-duro e facile da lavorare è usato per mobili di lusso, strumenti musicali e pannelli.
- Ciliegio: colore rossastro caldo, tende a scurirsi con il tempo, legno medio-duro usato per mobili eleganti impiallacciature e ebanisteria.
- Palissandro: colore variabile dal giallo fino al nero violaceo, legno molto duro, dificile da lavorare, usato per mobili di pregio e strumenti musicali.
- Noce: colore marrone da chiaro a scuro in alcune varietà ( noce canaletto), legno medio-duro ben lavorabile usato per mobili di lusso, intagli, boiserie.
- Radica di noce: tessitura irregolare colori e venature unici, legno duro e compatto viene usato per impiallacciature, decorazioni di lusso, accessori.
Se riconoscere i legni grezzi e non lavorati può essere interessante e utile, per gli appassionati di restauro c’è una difficoltà in più: infatti i legni con il tempo si ossidano e assumono così una colorazione più “calda”. Vedi qui sopra la differenza di colore tra il noce grezzo e il noce in patina.
La patina e la storia di un mobile possono alterare il colore del legno “scaldandolo” e facendogli assumere colorazioni cha vanno dal color “miele” al noce scuro. In generale più un mobile è antico più si presenta scuro. Nell’immagine vedi un bel cassettone della seconda metà del 700.
Qui sopra vedi un buon esempio di come scurisce il ciliegio con il passare del tempo. In basso vedi il ciliegio grezzo, sopra un ciliegio degli anni 50 e in alto un ciliegio dei primi anni del 900.
Nota come il colore di questa credenzina francese dell’800 abbia il colore caldo del ciliegio in patina. Imparare a riconoscere il colore del legno in patina è quindi molto importante prima di affrontare il restauro di un mobile.
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A presto con un nuovo articolo!
Il maestro Carlo