Wabi sabi: la bellezza imperfetta

Wabi sabi costituisce una visione del mondo giapponese, o estetica, fondata sull’accoglimento della transitorietà delle cose.  Tale visione, talvolta descritta come “bellezza imperfetta, impermanente e incompleta” deriva dalla dottrina buddhista dell’anitya o impermanenza. (Wikipedia).

Impermanenza significa che tutto è passeggero, tutto muta, niente è eterno.

Lo so, non sono concetti facili e li ho molto semplificati, ma questo modo di pensare ci può aiutare moltissimo a vivere una vita più serena.

Sono convinto che possiamo farlo un poco alla volta, imparando a cogliere la bellezza delle cose pur nella loro transitorietà.

Un buon modo per avvicinarsi a questi concetti è metterli in pratica un poco alla volta. Non dobbiamo aspettare di aver compreso tutto prima di intraprendere piccole azioni. Come la scelta dell’arredo della nostra casa.

Vediamo insieme come allenare il nostro gusto e arredare la nostra casa cercando di avvicinarci all’estetica wabi-sabi.

Superfici non perfette

Le superfici della nostra casa non devono per forza essere perfette. Scegli una parete di casa a e pitturala con delle velature di colore o scrostature.

Magari ispirandoti ai colori della parete di una vecchia officina

Oppure imitando vecchie tappezzerie, patine e ossidazioni.

Materiali naturali

I materiali naturali hanno un sapore tutto particolare e invecchiano con noi mostrando tutte le loro “rughe”. Questo è molto “wabi-sabi”

Potrebbe essere la juta di una tappezzeria classica lasciata a vista

Oppure potresti imparare a mescolare materiali come il cemento e un legno trovato sulla spiaggia. Come in questa lampada fatta a mano da RetrofficinaMilano.

Patine

Puoi prendere ispirazione dalla natura, dai segni del tempo sulle superfici, dalle patine che si formano naturalmente sul legno.

Imparando ad osservare come il tempo e la natura modificano le superfici.

O costruendo a mano mobili, anche semplici come tavoli o sgabelli, con materiale di recupero.

Manutenzione e riparazione

Impara a pensare che le cose che ci circondano hanno bisogno di manutenzione e che si possono anche riparare.

La tecnica kintsugi ti permette di valorizzare le rotture e le ferite valorizzandole. Che sia una ciotola Ikea nuova…

…oppure il vecchio servizio della mamma o della nonna.

Imparare a fare a mano le cose è un buon modo per avvicinarsi al modo di pensare wabi-sabi e cercare la bellezza nell’imperfezione.

Se vuoi imparare a fare cose con le mani, frequentare un laboratorio artigiano potrebbe essere una buona idea, magari iscrivendoti ad un corso in bottega di Mestieri in corso.

Il maestro Carlo

Le immagini sono tratte dagli account Istagram di Mestieri in corso e Retrofficina Milano, che ti invito a seguire.

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Mi chiamo Carlo Ferrari e da oltre 20 anni mi occupo di restauro e antiquariato.

Un giorno ho deciso di fare della mia passione il lavoro del mio futuro. Un hobby, una passione proprio come te.

Oggi posso dire di essere un restauratore affermato, ho molti clienti privati, lavoro per istituzioni e per alcuni grandi antiquari.

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