La Provenza è luogo d’incanti, di luce, di profumi e di colori: il giallo dei campi di girasole o di colza, il blu e il viola dei campi di lavanda, il verde in tutte le sue tonalità soprattutto quelle che virano verso il grigio come il verde salvia, oppure gli ocra e gli arancioni, i grigi presi in prestito dalle vecchie tele di lino, i bianchi e gli avorio del sapone di Marsiglia, i beige e i tortora.
A differenza dello stile shabby, lo stile provenzale conserva il suo carattere mediterraneo e lo trasmette nell’arredamento e negli interni delle abitazioni. Come lo shabby, non disdegna l’effetto decapato che dona ai mobili un’affascinante effetto vissuto, e in questo caso si otterrà una gamma più varia di contrasti che ben si sposa con la paglia di vienna di certe sedute francesi o con i letti di ferro battuto tipici.
I mobili caratteristici sono eleganti armadi dalle linee sinuose spesso derivati dallo stile Luigi XV fabbricati con legni pregiati quali il noce, il rovere, ma anche il ciliegio o il pero, grandi credenze con o senza ante dotate spesso di alzate, divani rustici impagliati (le radassiere), le poltroncine (bergère) o le sedute appunto in paglia di vienna. La cucina è l’ambiente dove certi piccoli mobili provenzali esprimono al meglio la propria origine contadina: la panetière conserva infatti le forme di pane, l’estagner contiene gli oggetti in stagno, la boîte a sel o la boîte a farine servono a conservare il sale o la farina. Il gusto per questi oggetti e per la disposizione di ceramiche e contenitori di vario tipo mi riporta al gusto di Tricia Foley quando parla della sua casa naturale.
Lo stile provenzale non si limita però al mobilio ma si declina e si estende agli oggetti che completano e rendono accoglienti gli ambienti, in particolare alle ceramiche e ai tessuti di antica tradizione. Le ceramiche possono spaziare dalle classiche bianche a quelle marezzate che imitano le venature del marmo e del legno tipiche della tradizione di Apt; i tessuti a fiori si rifanno ad antichi motivi indiani (les indiennes) grazie ai rapporti commerciali esistenti tra Marsiglia e i porti del Levante già nel XVI secolo. I loro vivaci colori si sposano con il resto dell’ambiente e ben si adattano sia alla cucina che alla camera da letto dove regna sovrano il boutis, il tipico trapuntino dai disegni a rilievo imbottiti con una tecnica che vanta qualche secolo di storia.
Anche nel bagno lo stile provenzale ci accoglie e ci coccola in un morbido abbraccio profumato… alla lavanda! Non può certo mancare la vasca in ghisa smaltata con i piedini, i rubinetti retrò, le ceste in vimini porta oggetti, gli asciugamani di lino, le tendine di mussola a fiori. Grazie alla grande varietà di essenze provenzali possiamo rendere la toeletta un rituale davvero piacevole e raffinato. Anche in questo campo la Provenza vanta una tradizione considerevole: ne è l’esempio Grasse con il suo Museo Internazionale del Profumo. Qui si può scoprire la magica alchimia che, dalla raccolta negli immensi campi delle coltivazioni dai colori intensi, all’estrazione e infine alla distillazione, dà origine alle fragranze nate per avvolgerci.
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