Come finire il legno con vernici sintetiche è una delle domande che spesso mi rivolgono i miei allievi che hanno come hobby la falegnameria e la decorazione.
Quello delle vernici sintetiche è un mondo complesso e in questo articolo facciamo chiarezza su alcuni concetti e termini fondamentali come resina sintetica, vernice e pittura, fondi e turapori, solvente e acqua.
Nel mondo del restauro e dell’antiquariato le finiture sono classiche e naturali. Ma quando dobbiamo finire una superficie per renderla idroreppellente o resistente agli agenti atmosferici le cose si complicano. Spesso non sappiamo che tipo di finitura scegliere ma soprattutto quale vernice o pittura sintetica usare.
Le vernici sintetiche
Le vernici sintetiche nascono dalle esigenze dell’industria di velocizzare e rendere economico il processo di finitura delle superfici.
Usando prodotti che abbiano caratteristiche che le resine naturali non hanno come velocità di essicamento, durezza e resistenza agli agenti atmosferici.
Prima dell’invenzione delle vernici sintetiche per lucidare un cassettone a gommalacca a tampone ci volevano (e ci vogliono ancora) giorni di lavoro mentre per lucidarlo con una vernice sintetica a spruzzo bastano poche ore.
L’invenzione e la produzione di resine e vernici sintetiche inoltre è il tentativo dell’uomo di sostituire le resine naturali con prodotti che abbiano qualità costanti.
In molti casi infatti i prodotti naturali, che abbiamo imparato a conoscere in questo precedente articolo, usati per la fabbricazione di vernici non hanno sempre le stesse caratteristiche. Ogni produzione è diversa dall’altra e non ci sono mai risultati standard. E’ questo un problema dei prodotti naturali.
Le prime resine sintetiche sono messe a punto nei primi anni del 900 ma le vernici, prodotte con queste resine, entrano nelle produzioni industriali dagli anni 30/40 del secolo scorso.
Vernice o pittura?
Parliamo spesso di vernice e pittura, usando questi termini come sinonimi ma si tratta di due prodotti molto differenti. La vernice è trasparente. Se lucidiamo il legno con una vernice vediamo sempre la sua venatura.
La vernice può essere colorata (noce medio, noce scuro, rovere ecc.) ma la venatura del legno non la nascondiamo.
La pittura invece contiene un pigmento. E’ il colore infatti che fa la differenza tra pittura e vernice. Se pitturiamo un legno nascondiamo la sua venatura con il colore. La pittura che usiamo per verniciare il legno lo chiamiamo smalto.
La pittura che usiamo per i muri è opaca mentre lo smalto può essere opaco, satinato o lucido. La pittura e lo smalto sono formati da una resina sintetica che fa da legante, un solvente che li diluisce e i pigmenti che li colorano.
L’opacità di uno smalto o vernice si misura in Gloss e va da opaco intenso (Gloss 0-10) a brillante (Gloss 81-100). Quando decoriamo un mobile in stile Shabby usiamo una pittura murale o uno smalto opaco mentre se verniciamo una barca in genere usiamo una vernice lucida.
Vernici sintetiche: fondi e i turapori
Nelle verniciature sintetiche con vernici o smalti sentiamo spesso parlare di fondi o turapori. Si tratta di prodotti particolari che hanno la funzione di preparare il legno a ricevere in modo ottimale la verniciatura successiva. I fondi e i turapori hanno però funzioni diverse.
I fondi come la cementite o i fondi all’acqua servono a preparare il legno a ricevere una pittura o smalto. La cementite è un fondo gessoso bianco che riempie il poro del legno creando uno strato uniforme.
Questo strato gessoso impedisce al legno di assorbire tutta la resina e i leganti dello smalto, lasciando sulla superficie solo i pigmenti che potrebbero staccarsi. I fondi possono essere anche essere chiamati “fondi all’acqua” o primer.
I turapori invece si usano per riempire il poro del legno risparmiando la vernice di finitura molto più costosa. I turapori sono composti prevalentemente da materiali inerti come polvere di marmo, talco ecc.
L’insieme dell’uso del fondo o turapori e della vernice o smalto di finitura si chiama “ciclo”. E’ consigliabile sempre fare un “ciclo” con prodotti della stessa marca e con lo stesso solvente.
Solvente o acqua
Le pitture e le vernici sono composte anche da un solvente che ha la funzione di rendere fluido il prodotto. Nelle vecchie vernici questo solvente era sintetico, di solito acqua ragia o diluente nitro. Queste vernici o smalti si chiamano infatti “vernici a solvente”.
Le vernici o pitture più moderne sono veicolate in acqua. Significa che il loro solvente è l’acqua e infatti le chiamiamo “vernici all’acqua”. ATTENZIONE: non significa che queste vernici siano naturali, si tratta sempre di prodotti chimici di sintesi.
L’acqua serve solo per veicolare la resina sintetica, ad esempio una resina acrilica, e i termini Eco, Bio o similari usati a volte sulle etichette sono totalmente inappropriati anche se la legislazione attuale lo consente.
Come vedi il mondo delle vernici sintetiche è piuttosto articolato e questo articolo mette le basi per ulteriori approfondimenti. Le immagini che vedi in questo articolo mostrano il restauro di un tavolo rustico finito con vernice e pittura sintetiche. Impari a decorare il mobile con il Corso di decoro del mobile in bottega oppure nei Corsi Online.
Se invece ti interessa la finitura del legno con prodotti naturali ti invito a guardare la registrazione della teleconferenza gratuita “I fondamentali: la finitura del legno” (dura un’oretta).
A presto!
Il maestro Carlo