Si sente parlare spesso di stile Gustaviano. Innanzitutto perché questo stile si chiama così? Gustavo III fu il re di Svezia dal 1771 al 1792. Prima di diventare re visse a Versailles presso il cugino Luigi XVI e qui ebbe modo di conoscere lo stile Neoclassico di gran moda allora. Il soggiorno in Francia alla corte reale permise al giovane principe di affinare il gusto per la moda e gli arredi. Al suo ritorno in patria trasformò tutti gli arredi reali seguendo il nuovo gusto e si avvalse anche dell’opera di ebanisti e decoratori francesi trasformando il volto della capitale Stoccolma.
C’era un piccolo problema però e di non poco conto, Gustavo non era ricco come il cugino e non aveva le risorse economiche per importare rare essenze dalle colonie né di usare ricchi decori in bronzo dorato al mercurio. Per realizzare gli arredi vennero così usati i legni dolci delle foreste svedesi nobilitandoli con lacche opache, le dorature invece furono riservate alle dimore reali e nobiliari.
Il risultato furono arredi molto puliti e lineari, ispirati alla classicità greca e romana, laccati con colori chiari per catturare la rarefatta luce del Nord Europa. Negli arredi Gustaviani inoltre è sempre stata data grande importanza alle sedute, divani e poltrone, a sottolineare l’idea di comfort e di intimità che tanto successo avranno poi nell’800 con il Romanticismo e la borghesia al potere.
Da allora gli arredi Svedesi sono sempre stati connotati da queste caratteristiche e il bianco, l’azzurro, il verde salvia e il rosa in tutte le sue sfumature alle pareti si sposa magnificamente con le stoffe delle sedute anch’esse chiare, spesso del colore naturale del lino, oppure del cotone stampato a piccoli quadri o righe.
Se a questi elementi unisci la passione per i fiori freschi e la luce soffusa delle candele scopri come ci siano già le basi per quello stile che oggi chiamiamo shabby…
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Il maestro Carlo