Il “Manuale di restauro per shabbine creative” nasce da una esigenza ben precisa: insegnare ai miei allievi in maniera facile come risolvere i problemi più comuni di falegnameria di un mobile per poi decidere se lasciarlo color legno (seguendo le nuove tendenze) o decorarlo in stile shabby. Il manuale, che uscirà nei prossimi giorni, risponde alle domande più frequenti che ricevo ai miei corsi dal vivo oppure online. Ho deciso così di mostrarti passo dopo passo tutto il restauro di due mobili: un comodino del 900 con i problemi tipici di un mobile impiallacciato e un tavolo massello. Dopo le prime operazioni di sverniciatura e antitarlo (qui puoi leggere perchè abbiamo sverniciato e fatto l’antitarlo al comodino) passiamo alla fase che di solito mette più ansia: la falegnameria.
Gli attrezzi
Una delle prime domande di solito riguarda gli attrezzi: quali servono veramente? Nel Manuale di restauro per shabbine creative ti mostro quali attrezzi sono veramente necessari e scopri che in realtà sono veramente pochi. Uno degli aspetti più interessanti del restauro e della falegnameria è che puoi cominciare nel tuo box con pochi attrezzi e più diventerai brava più le pareti si arricchiranno di morsetti, scalpelli, pialletti. Per il tuo primo approccio al restauro ti consiglio di non affrontare un mobile con troppi problemi di falegnameria. Nel manuale vediamo insieme come restaurare un piallaccio che si solleva, come eliminare la craquelé dalla superficie del mobile e come incollare un piede che si stacca.
Massello, lastrone, piallaccio
Sentiamo spesso parlare di piallaccio, lastrone o massello ma cosa si intende veramente con questi termini? Prima di restaurare un mobile dobbiamo sempre avere le idee chiare su come è costruito. Nel Manuale di restauro per shabbine creative oltre a mostrarti come fare a restaurare un piallaccio ti spiego la differenza tra queste tre tipologie di costruzione. Un mobile massello (o massiccio) è costruito tutto con il legno ricavato dalle tavole. Le tavole sono ottenute “affettando” il tronco dell’albero una volta abbattuto. Costruire un mobile con il legno massello è molto costoso, soprattutto se il legno è pregiato. Per questo motivo già nel 700 gli ebanisti hanno pensato di costruire la struttura del mobile con un legno massello non pregiato (pioppo o abete) e di rivestirlo poi con fettine di legno più pregiato (lastroni o piallacci). Ottenendo così un mobile molto bello da vedere ma meno caro nei materiali usati. Negli anni 40/50 del secolo scorso i mobili spesso erano impiallacciati.
Le colle
Un’altra domanda che ricevo spesso dai miei allievi è: che colla devo usare nel restauro? La risposta è: dipende. Dipende infatti da quale mobile stai restaurando. Nel restauro si usano due tipi di colla, naturale o sintetica. Le colle naturali sono di origine animale, si usano scaldandole in un pentolino a bagnomaria. Queste colle a caldo si usano per il restauro dei mobile antichi e importanti e non sono facilissime da usare. Richiedono ad esempio che ci siano almeno 20 gradi nel tuo laboratorio. Per il restauro del comodino usiamo una colla sintetica, in particolare una colla vinilica. Facile da usare a tutte le temperature.
Il manuale di restauro
Nel manuale ti mosto passo dopo passo come restaurare un comodino del 900 e come finirlo con la gommalacca e la cera. Si tratta di una finitura che valorizza le venature del legno mantenendo la superficie opaca. Vediamo anche come restaurare un tavolo massello dell’800. La parte sotto la decoriamo con una pittura opaca di un bel colore pastello. Il piano invece lo proteggiamo con una vernice opaca trasparente in modo che possa resistere all’usura. Insomma tanta roba e niente fuffa 🙂
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Il maestro Carlo